Ancelotti leader calmo e miracoloso

Ancelotti ha un grande merito: è riuscito a normalizzare il Napoli. Noi siamo abituati a vivere di eccessi nel bene come nel male. Il “leader calmo” è esattamente l’opposto. Nulla lo smuove. Lo ha dimostrato in passati riuscendo per 7 anni a sopravvivere ad un presidente che provava ad imporgli la formazione. Sette anni al Milan con Berlusconi prima e dopo i pasti parlava di “2 attaccanti indispensabili sempre” non è da tutti. Ancelotti diceva sempre di sì, e poi faceva esattamente l’opposto. Ed alla fin aveva ragione lui, visto che qualcosa ha vinto, diciamo più di qualcosa. A Napoli è arrivato nel momento più difficile, dopo Sarri. Col popolo innamorato del vecchio allenatore, e soprattutto con una tifoseria divisa nel nome del presidente. E con un presidente che è in guerra col resto del mondo, sportivo, politico, economico.

Si è fatto scivolare tutto addosso. Dando ragione a tutti, ma andando avanti per la sua strada. Al presidente ha detto che lui è aziendalista, e che lavora per rendere felice il suo “padrone”. Alle “Vedove di Sarri” ha detto che avrebbe continuato il lavoro fatto dal suo predecessore. Ai giocatori ha detto che sono tutti uguali, galvanizzandoli anche con scelte che definire coraggiose. Non si è mai scomposto, neanche quando ha perso 5-0 in amichevole col Liverpool, e quando la società ha impiegato due mesi per prendere un portiere ed un terzino.

Una serenità che ha contagiato tutti, addirittura il presidente…

Ancelotti va avanti per la sua strada, con quell’aria un po’ da contadino in gita in città. Mai una parola fuori luogo, nulla di nulla. Ha preso il Napoli di Sarri e senza snaturarlo nello spirito ne ha fatto una squadra completamente diversa. Addio al possesso palla ossessivo, addio allo schema fisso, formazione e sistema di gioco cambiano in funzione dell’avversario. A volte, spesso, si cambia anche in corsa.. Karnezis, che al momento è il secondo portiere, in due mesi ha giocato 3 partite di campionato. Quante ne hanno fatte in tre anni, insieme, Gabriel, Rafael e Sepe con Sarri.

Addirittura De Laurentiis ieri ha concesso una intervista al Corriere dello Sport in cui non ne ha sparata nessuna grossa. In genere ogni volta sono fuochi di artificio, stavolta nulla. Sembra quasi che la calma del tecnico azzurro sia contagiosa. Nel nome di Carletto anche la guerra tra Aurelioti e Delafobici è in uno momento di tregua. Il giorno in cui riuscirà a far andare d’accordo il presidente col sindaco verranno avviate le pratiche per una santificazione in vita. Ma siamo sicuri che è nato a Reggiolo e non a Pietrelcina?

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– Corbo bacchetta Sarri

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