De Laurentiis è consapevole del momento delicato. Di più, è consapevole di aver commesso un errore di valutazione nella scelta di questo allenatore ed ora prova a far crescere Garcia.
Derby con la Salernitana. Valori tecnici impari ma c’è una questione di morale e di intensità emotiva che può incidere. Ci sarà da far battaglia. La squadra di Inzaghi deve assolutamente far punti. Venderà assai cara la pelle.
Momento delicato e De Laurentiis presente.
Accompagna Garcia e gli fa da tutor. Nulla di male in questo.
Tutor è il termine scelto.
Figura di riferimento.
Figura di tutela.
È più o meno questa la sensazione che viene fuori dalla presenza continuativa che il presidente sta attuando. Mai prima d’ora De Laurentiis aveva dedicato tanto tempo “fisico” alla squadra. Aveva, per sua modalità gestionale, preferito delegare ad altri il compito.
Gli allenatori avevano polso della squadra e la figura di Giuntoli era raccordo e garanzia. Proprio la partenza del direttore, ha acceso alcuni riflettori.
È corso ai ripari il patron ma ha preferito esserci in prima persona.
Rimediare, è il capo primo.
La questione tecnica è nelle mani di Garcia ed è senza dubbio quella che più preoccupa.
Quella in cui De Laurentiis può davvero far poco o nulla.
La presenza, a questo punto, a Cava dei Tirreni, nell’immediato pre Salernitana – Napoli, è qualcosa di puramente motivazionale.
Garanzia di una società presente.
Di più un tutor non può.
Garcia dovrà far da “solo”.