Un museo è una cosa molto seria.
Seria come le biblioteche, la Scuola pubblica ed il Teatro. Sono “cose” che tengono in piedi un Paese. In particolar modo in tempi cupi. Si chiama Cultura.
Nella vita pratica, pubblica e sociale prende il nome di Welfare.
Strumenti e strategie per garantire il Benessere sociale e psicologico dei cittadini.
Musei e Teatri ne fanno parte anzi a mio modo di vedere la vita, lo sostengono.
Fatta la doverosa premessa, veniamo alla notizia. Da più parti arriva la voce secondo cui la SSC Napoli, nella persona di Aurelio De Laurentiis, sarebbe intenzionata a creare il museo Maradona a Napoli.

Museo Maradona e del Napoli calcio.

Ora la cosa possiamo vederla da due angolazioni differenti.
Una che riporta al business del nome ed un’altra riconducibile ad un filone diciamo socio culturale.
Ognuno si darà risposta. Il Calcio è un business lo sappiamo. Lo stadio un centro commerciale. Un museo può portare introiti.
Chi conosce il presidente, giura che l’idea gli sia balenata dopo aver visitato i sotterranei del Camp Nou di Barcellona. Per chi non ha avuto occasione di camminare negli antri del Camp Nou, un labirinto fantastico di coppe, foto, titoli, magliette, scarpette e tutto ciò che è la storia di un club secolare.
Un percorso che finisce a sfiorare il campo dove hanno dato show i nomi più grandi della storia europea e mondiale degli ultimi 100 anni. Probabilmente soltanto il Real Madrid può competere. In alcuni casi superare.
Perché questo mio puntualizzare?
Perché chi si occupa di Cultura conosce un dato incontrovertibile.
Prima crei il substrato poi pianti i fiori e solo dopo apri il giardino al pubblico. De Laurentiis ha creato questo terreno?
Un museo va aldilà della squadra. Il museo è della Gente e della città. Si crea insieme o è un supermercato.