C’è una caratteristica che è in possesso soltanto dei numeri uno. È quella sottile capacità di creare i presupposti. In questo anno di miglioramento globale e complessivo, Luciano ha colto il frutto di una carriera. Venti anni ed ora si raccoglie. Ben arrivata maturità. Smussati gli angoli acuti della toscanaggine, ha trovato e poi costruito un ambiente congeniale alla sua idea di gruppo e di calcio. Il Napoli è stato il treno su misura. Caldo, accogliente, misuratamente diffidente ma allo stesso tempo fiducioso e ricco di ottimismo. Lo spigoloso tecnico di Certaldo, rimasto fermo qualche giro di giostra, è salito sul cavallo di razza. Un cavallo che era in costruzione ma che già da infante aveva fatto intuire i progressi in divenire. Di qui, Luciano eterno secondo a Luciano faro del calcio italiano. Primo in ogni statistica, primo soprattutto nella gestione della squadra e dello spogliatoio. Un fortino inattaccabile. Una solida testuggine romana. Spalletti dalla sua ha il dono della Conoscenza e quello di saper mescolare le pozioni. Tanti ingredienti possono stonare se non ben amalgamati.
È cresciuta l’azienda, è cresciuto il Napoli 5.0, è cresciuta la considerazione di sé stessi e del tecnico che guida la banda.
Complimenti Luciano.
Primo a Gennaio, primo fino in fondo.