Primi punti persi al Maradona per il Napoli contro la neopromossa Lecce, primo tempo da dimenticare per gli uomini di Spalletti, con un centrocampo inedito ed in evidente difficoltà. Lo sottolinea lo stesso allenatore nel post gara:

 primo tempo con poca pulizia nel gioco, poca qualità, con pochi spazi disponibili è stato tutto più difficile “. Non ha funzionato il trio Anguissa, Raspadori, Ndombele, quest’ultimo autore anche del fallo da calcio di rigore su Di Francesco. Prova a spiegare il tecnico di Certaldo, le motivazioni che lo hanno portato a fare sei cambi in partenza, rispetto alle formazioni precedenti:

Bisogna dare minutaggio a tutti, abbiamo una rosa di livello alto, quindi dobbiamo utilizzare tutti i giocatori a disposizione. Nel primo tempo ci siamo troppo allungati, abbiamo avuto difficoltà a trovare spazi nell’area di rigore avversaria”. Ha deluso soprattutto la prestazione di Raspadori, in campo dal primo minuto, ci si aspettava molto di più, ne parla l’allenatore del Napoli a fine gara, per capirne le motivazioni: “dobbiamo vedere all’opera i nuovi arrivati  non possiamo valutarli sull’idea di quello che possono dare, ci sono tante partite da giocare c’è bisogno del contributo di tutti. Raspadori l’ho provato da sottopunta, con il Lecce che giocava molto basso, ha avuto pochi spazi “. Sicuramente meglio il Napoli nella ripresa, con l’ingresso in campo di Lobotka e Zielinsky:

Nel secondo tempo la partita l’abbiamo fatta, abbiamo fatto una buona prestazione con poca precisione, soprattutto in area di rigore, dove non riuscivamo ad entrare con facilità “. Poche le palle gol create, nonostante i 19 tiri in porta, soprattutto Osimhen ha palesato estrema difficolta’ nel liberarsi al tiro, forse le tante voci di questi giorni gli hanno tolto quella serenità necessaria, per esprimersi al meglio. In merito a questo si chiede a Spalletti, come mai nel secondo tempo il Napoli si sia intestardito, nella ricerca di cross in area, che raramente hanno creato pericoli alla porta del Lecce: “ quando trovi avversari che si difendono così bassi, non hai molte scelte, o tagli sul primo palo o cerchi il cross sul secondo, in un’occasione Osimhen ci era arrivato bene, non si è accorto che dietro c’era Kvara meglio posizionato “. Anche Simeone è entrato in campo negli ultimi minuti, per cercare di scardinare la retroguardia salentina, non è bastato però, più che sui singoli, il tecnico del Napoli torna sulla qualità del gioco espressa:

siamo stati troppo lenti a far girare la palla, molti passaggi morivano per strada, siamo stati poco rapidi nella costruzione del gioco, andando incontro a tante difficoltà nel trovare gli spazi “. Tra pochi giorni si tornerà subito in campo, per due partite che diranno molto sui valori attuali degli azzurri, la Lazio in trasferta e il Liverpool in casa, per la Champions league sono prove di maturità, dal sapore già definitivo. Il Napoli visto questa sera non ha assolutamente convinto, Spalletti lo sa, le sue sbuffate dalla panchina, negli ultimi minuti di partita, hanno lasciato spazio a tante perplessità e poche certezze.