Dopo la partita contro la Polonia ci siamo dovuti sorbire i soliti stucchevoli commenti sulle prestazioni di Insigne in nazionale, come se fosse lui la causa dei fallimenti azzurri.
Ricordiamo che nella doppia sfida contro la Svezia quel gran genio di Ventura ha concesso al calciatore napoletano la miseria di 13 minuti su 180. Il risultato è stato sotto gli occhi di tutti, con un fallimento epocale.

Nelle partite in cui ha giocato Insigne la nazionale ha continuato a non girare, ma i grandi soloni del calcio hanno designato lui e Immobile come vittime preferite.
Certa gente che “da piccoli era meglio se giocassero al Meccano” (cit. Roberto Vecchioni) spaccia come verità assolute queste castronerie folli e demenziali.

Ieri al Da Luz Insigne non era in campo e l’attacco azzurro non ha creato nulla, facendo ben peggio rispetto ai match con il 27enne di Frattamaggiore in campo. Ieri ero allo stadio e i tifosi portoghesi si chiedevano perché Insigne non giocasse. Zaza esterno offensivo è stata una “genialità” di Mancini, mentre Chiesa viene esaltato come il salvatore della patria, visto il livello del calcio italiano.

L’esterno della Fiorentina ha combinato ben poco e su di lui ha fatto buona guardia la difesa di Fernando Santos. Risultato assolutamente bugiardo, con il Portogallo, orfano di CR7, che avrebbe meritato di vincere di almeno due gol.
Insigne in nazionale non incide come si spera, proprio perché manca una manovra, mancano compagni con cui dialogare, manca un centrocampo decente, manca un terzino capisce di sovrapporsi.

Ad esempio, in una selezione organizzata come quella portoghese ha fatto un figurone Armindo Tue na Bangna, detto Bruma, eterna promessa e non esattamente un fenomeno.
In campo vanno undici giocatori e, in un contesto proibitivo, anche un fuoriclasse come Leo Messi è andato in grossa difficoltà.

Insigne ha tanti pregi, ma non ha la velocità e la classe di Hazard, fermo restando che anche l’asso del Chelsea troverebbe difficoltà in una nazionale come quella italiana. Ma tanto è colpa di Insigne… Sic!

 

A cura di Vincenzo Di Maso

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