Cultura, cultura ed ancora Cultura.
Un vecchio spot pubblicitario anni 90 diceva “Prevenire è meglio che curare”. Abbiamo sposato la filosofia e la causa. Lo Sport può essere il banco di prova e di sviluppo di una società. Pedagogia e Medicina allo stesso tavolo. Le parole di Dino Baggio, le vicende di Vialli e Mihajlovic sebbene non direttamente legate, hanno smosso le coscienze.
In questa ottica, ho chiesto al dott. Antonio Russo, cardiologo e medico dello sport, nonché consulente diretto della Ssc Napoli, di tenere a noi ed ai tifosi, una vera e propria lezione di Educazione.
Prevenzione sopra ogni cosa.

“La prevenzione della morte cardiaca improvvisa nello sport rappresenta una vera e propria sfida della cardiologia moderna. Risulta oggetto di dibattito nella comunità scientifica che si occupa di cardiologia e di medicina dello sport.
La morte cardiaca improvvisa da sport è una morte inaspettata. in una persona apparentemente sana.
L’incidenza è di circa 1 persona su 100000 nella fascia di età <35 anni.

Cresce con l’aumentare dell’età per la maggiore incidenza della cardiopatia ischemica. Il sesso maschile è molto più colpito. Nella stragrande maggioranza riguarda atleti amatoriali, occasionali, i cosidetti “sportivi della domenica”; questo perché sono sicuramente sottoposti a controlli meno accurati rispetto ai professionisti, svolgono spesso sforzi strenui in assenza di un’adeguata preparazione atletica di fondo e non accompagnano all’esercizio fisico abitudini di vita sana.

La morte cardiaca improvvisa è sempre il risultato di una causa sottostante.

L’esercizio fisico va sicuramente incoraggiato e costituisce un’arma naturale di prevenzione cardiovascolare fondamentale, ma va dosato e prescritto in maniera personalizzata.
Pensare di poter arrivare a prevenire la totalità delle morte improvvise da sport è qualcosa di complicato ma sicuramente si può fare di meglio e noi addetti ai lavori abbiamo l’obbligo di lavorare in questo senso. L’Italia è il paese storicamente più all’avanguardia in medicina dello sport ed in cardiologia dello sport, purtroppo in alcune realtà c’è ancora troppa superficialità nei controlli. La visita medico sportiva è rimasta l’unica visita obbligatoria ed è pertanto una straordinaria arma di prevenzione.
Va sensibilizzata la popolazione con una attenta un’opera di sensibilizzazione.
La tempestività dei soccorsi è il secondo punto di questa opera educativa. Diffondere sul territorio in maniera più capillare possibile i DAE (defibrillatori automatici esterni) e formando più cittadini possibili sulle principali manovre di BLS (Basic Life Support) è quello che va fatto.
Insomma tanto è stato fatto ma tanto si può ancora fare e la strada è ancora lunga”.
Prevenzione abbiamo detto. Prevenzione ed Informazione. A questo proposito il Dott. Antonio Russo, sarà presente domani ad un prestigioso evento scientifico dell’ANCE, proprio sul tema trattato, a Napoli presso palazzo Alabardieri.
Prevenire resta la più alta forma di Futuro.