Eccezionale scoperta a Pompei, che “nasconde” ancora tesori preziosi, testimonianze di un passato di 2000 anni fa.
Sono un patrizio e il suo servo, due calchi perfettamente integri, creati con la tecnica calcografica, ideata da Giovanni Fiorelli nel 1863, e affinata man mano fino ad arrivare ad oggi, ha portato alla scoperta di dettagli minuziosi, dal panneggio del mantello, alle vene delle mani.
I due uomini stavano scappando dall’ eruzione del Vesuvio e credendo di salvarsi si erano rifugiati nei sotterranei della villa suburbana di Civita Giuliana, dove già nel 2017 furono ritrovati i resti di tre cavalli bardati.
Le mani che si contraggono, avvinghiandosi sul mantello di lana, sono i risultati dello shock termico in cui gli uomini sono morti nell’Eruzione del Vesuvio del ’79, il mantello di lana ed anche altri studi fatti nel corso degli ultimi anni, avvalorano ancora di più la nuova ipotesi che l’eruzione di sia avuta il 24 Ottobre e non più il 24 Agosto.
“È un ritrovamento eccezionale” ha dichiarato Massimo Osanna direttore del Parco Archeologico da settembre scorso e alla guida della Direzione generale dei Musei.
In questo tempo di Pandemia quando i musei gli scavi sono chiusi, la bellezza del tempo passato, ancora continua a sorprenderci.

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