Vincere partite così è segno di Maturità.
“Finalmente” si vede al Maradona una sfida alla pari. La Roma la rende complicata. Difficile ed equilibrata. Spalletti la vince con i cambi. Il cambio Simeone bisognerebbe dire. Al 70′ fuori il reparto offensivo titolare, dentro i rincalzi di spessore. I titolari tirano il fiato. 70 minuti di battaglia intensa. Entrano Elmas, Raspadori e Simone. L’argentino è lucido. Una occasione, un gol. 100% nel rapporto occasioni/realizzazioni.
Sono 3 punti belli. 3 punti sofferti, voluti e raggiunti di volontà e spirito.
Cuore, anima più che tecnica stasera. Gruppo tanto gruppo. Una linea unica tra chi gioca, chi si riscalda e chi scalpita per entrare. Il gruppo si è fatto cantiere solido.
Vittoria di fatica e compattezza.
Il Napoli ha una marcia in più rispetto ai giallorossi. Una marcia che innesta negli ultimi 10 minuti e la vince.
2-1 contro la squadra più agguerrita vista a Napoli.
13 punti sull’Inter. Un abisso. Siamo solo alla prima di ritorno. È un film di realtà fantastica.
Il Napoli ha un credo.
Vincere o nulla.
Osimhen fa un gol che fa pensare a Van Basten.
E poi?
Questa volta Mourinho se la gioca e fa bene. La Roma esce senza punti ma con autostima. In un campionato così strano, equilibrato in zona Champions, Mourinho può giocarsi un posto tra i 4.
Il Napoli?
Il Napoli ha scavato un solco. Una abisso.

