Da 120 a 70 milioni e quinta squadra italiana per monte ingaggi. Far bene anzi benissimo pur tagliando, prevede uno studio ed una lungimiranza da top club.
Giuntoli e lo staff di cui si avvale, pur sconosciuto ai più, ha azzeccato tutto e non può essere assolutamente un caso.
In azienda il caso non esiste nemmeno al cancello di ingresso. Tutto è un ingranaggio. Meglio se educato e collettivo. Il direttore, non solo ha smontato la vecchia impresa ma ha anche saputo ricollocarla e di quella emergente farne un brillante. Un diamante radioso.
Strategia aziendale di spiccato senso analitico. Studio, valutazione, controllo ed indice di valorizzazione.
Giuntoli non ha scommesso al buio. Non ha puntato tutto sul rosso. Sapeva i valori, conosceva i margini ed aveva studiato a fondo gli indici di progresso.
Di questa analisi, ha fatto parte, la squadra ed il suo allenatore. Un organizzazione unica che ha saputo accettare gli innesti. Proprio come accade per un albero da frutto, il tronco non ha rigettato l’innesto anzi lo ha reso un dono prezioso.
Napoli 5.0, primo in classifica con 12 punti sulla seconda, primo nel rapporto classifica – capitale impiegato, primo in Europa nel rapporto forza organica-qualificazione.
Il racconto di un successo che ha del miracoloso ma i miracoli nelle aziende e nella vita vera sono il frutto di un pensiero e di un lavoro silenzioso.
Napoli primo.