Chi ha vinto? Non lo so. Chi era in vantaggio agli ultimi chilometri? Scopritelo dai colleghi.
Qualcuno ha fatto il furbo? Sicuramente no.
Il ciclismo è lo sport più faticoso e per questo più amato. Non c’è maltempo, non c’è tifo di parte, solo desiderio di Partecipare.
Il rosa unisce per davvero il Paese.
Non ha ministri il ciclismo.
Quando è che si diventa adulti?
Chiedetelo in giro per il mondo. A chiunque vi capiti a tiro. Chiunque e di qualunque età.
Si diventa grandi la prima volta che la bici, senza rotelle, ti rimane in equilibrio. Tuo padre ti stacca le braccia, ti rincorre dolcemente e ti vede correre verso il Futuro.
Questa è la bici.
Questo è il giro d’Italia. La corsa Rosa. Nulla di più romanticamente italiano. Nulla di più popolare, sociale ed educativo. Un viaggio di 21 tappe che ogni anno, dice al mondo, Signori noi siamo l’Italia.
Un fiume di gente sul percorso che fa invidia a qualunque stadio di calcio. Non si contiene la passione. Non c’è arena per la bici.
Per il popolo della strada non c’è primo, non c’è ultimo. Non c’è gara, c’è soltanto sacrificio ed il sacrificio si premia allo stesso modo.
Applausi.
Napoli fa il resto.
170 km di bandiere azzurre. Uno sventolio festoso.
Napoli capitale della Bellezza italiana, cartolina imbucata ed inviata al mondo.
Sorrento, Pompei, la costiera amalfitana e poi Napoli ed ancora Napoli.
Napoli campione d’Italia.
Napoli, per sempre Napoli.
Pedagogista dello Sport