In un contesto in cui tutti i club italiani sono alla affannosa ricerca del saldo positivo nei trasferimenti del calciomercato, senza tuttavia svilire il valore della rosa, il Napoli negli ultimi anni ha ben dimostrato come si fa.
E così, in attesa che si riapra il mercato estivo dei trasferimenti, abbiamo cercato di fare il punto su cosa sia successo negli ultimi 4 anni e come siano state orientate le politiche degli acquisti e delle cessioni del club partenopeo.
L’arrivo di Osimhen
Cominciamo il nostro viaggio temporale con le finestre 2020/21, anno che segnò l’arrivo di Victor Osimhen (77 milioni di euro). D’altronde, il Napoli era reduce da una faraonica campagna acquisti l’anno precedente, e l’impressione era che fosse sempre più evidente l’esigenza di quadrare i conti senza troppi sacrifici.
Ebbene, il saldo netto tra entrate e spese fu ben positivo, per circa 43 milioni di euro. Merito delle numerose cessioni che sfoltirono le buste paga: tra le principali, quella di Allan all’Everton per 24 milioni, quella di Verdi al Torino per 22 milioni, quella di Inglese al Parma al 21 milioni di euro e quella di Rog al Cagliari per 15 milioni.
L’acquisto di Politano
Campagna acquisti molto mirata anche quella dell’anno successivo, basata principalmente sui prestiti. L’unico acquisto di rilievo fu quello di Matteo Politano, arrivato dall’Inter per 21 milioni euro. Registriamo altresì l’approdo di Frank Anguissa, con la formula del prestito.
In totale, più uscite che entrate: un saldo netto negativo per 20,60 milioni di euro comunque compatibile con il bilancio societario.
La stagione dello scudetto
Giungiamo così a dare uno sguardo alla stagione dello scudetto, chiusasi anch’essa con un saldo positivo nei trasferimenti e qualche rinuncia eccellente che, come abbiamo visto, non ha certo nuociuto al risultato finale.
I costi posti a bilancio furono principalmente quelli di Kim (per l’incasso parziale di 19 milioni), Olivera (16 milioni), Anguissa (16 milioni), Kvaratskhelia (13 milioni) e Ostigard (5 milioni di euro). A bilancio anche i costi di diversi prestiti come, tra i vari, Raspadori (5 milioni) e Simeone (3 milioni). Lo sforzo fu comunque compensato dall’incasso di 42 milioni di euro per Koulibaly al Chelsea e Fabian Ruiz per 22 milioni al Paris Saint Germain, oltre a Milik per 9 milioni al Marsiglia e Tutino per 5 milioni al Parma.
L’ultima stagione, in cerca del rilancio
Si giunge così all’ultima stagione dei trasferimenti di mercato, chiusasi con un saldo negativo 24 milioni di euro. Gli sforzi economici furono indirizzati principalmente a Lindstrom (30 milioni), Raspadori (riscatto del prestito a 27 milioni), Ngonge (18 milioni), Simeone (riscatto a 12 milioni), Cajuste (12 milioni), Natan (10 milioni).
L’impegno economico trovò tuttavia adeguata compensazione nel saldo della cessione di Kim (50 milioni), di Elmas (24 milioni), di Lozano (15 milioni) e di Petagna (10 milioni). Il saldo a fine stagione fu negativo per 24 milioni di euro.
Gli occhi sono ora aperti nei confronti della prossima stagione dei trasferimenti, che si preannuncia particolarmente agitata. D’altronde, Zielinski è già un giocatore dell’Inter mentre Osimhen sembra avere le valigie pronte. Le indiscrezioni riportano che sono in bilico sia il capitano Di Lorenzo che Lobotka, mentre negli ultimi giorni si parla anche di un possibile addio di Anguissa e Politano. Insomma, a distanza di un solo anno da quello storico trionfo, potrebbero essere già sette su undici i titolari dello Scudetto che potrebbero andare via.
Le conferma non arriveranno tuttavia prima di qualche settimana, quando si cercherà di comprendere quale sarà l’orientamento assunto dalla politica dei trasferimenti di calciomercato della società campana.