Oggi è già futuro. Oggi è già programmazione. Sedersi per porre le basi di domani. Inevitabile per le aziende che investono sull’immediato presente. Quando si parla di mercato ed aziende, appunto, i nomi dicono poco ma i numeri contano. Contano tanto.
2,5 milioni l’anno per i calciatori, 75 per l’intera azienda. Sinteticamente è il piano aziendale annuo per la Società sportiva calcio Napoli 2023-2024.
Lo ha fatto sapere lo stesso presidente De Laurentiis. È la chiave del futuro. L’azienda Napoli ha bisogno di un percorso guidato. Una pedagogia aziendale che ha argini. Differentemente, il prodotto Napoli calcio, all’interno del mercato globale, rischia e rischia tanto. La storiaccia Juventus serve a far letteratura. Serve lucidità ed attenzione. Il dato del mercato di riparazione di Gennaio, spiega perfettamente il senso della politica aziendale-calcio italiana. L’intero esborso dei team italiani, nel mercato di riparazione, ammonta a 10 milioni di euro, quello inglese, soltanto in Gennaio, circa 500.
500 a 10 è il dato ed il paragone in numeri dice più del concetto.
Napoli ed il Napoli non possono fare altrimenti. Il mercato globale ha differenze importanti. Paesi ed economie lontane e differenti.
Vita reale o calcio conta poco. Napoli ha risorse uniche ma competere con Londra o Milano non è realtà. Cristiano Ronaldo, per dare un esempio, da solo, in Arabia, guadagna 200 milioni annui. Il paragone aziendale è improponibile, il paragone delle modalità di far azienda è inappropriato.
Anche la Juventus in questo, ha tentato un passo troppo lungo rispetto alle proprie possibilità. Non basta essere grandi, serve avere un mercato grande. Troppo lontano e diverso è il mondo a certe latitudini. Serve grande attenzione e grandi professionalità. Competenze e lungimiranza. Servono uomini e manager capaci di distinguersi.
Il Napoli ha Giuntoli ed in questo è al riparo.
Oggi è già domani e fa bene il Napoli ad attuare una opportuna programmazione.
Prevenire è meglio che curare, dice il saggio.
De Laurentiis lo sa.