A poche ore dalla scomparsa del Pibe de oro, Napoli intera piange il suo campione. Intervista a Lino D’Angiò, attore, comico, imitatore e presentatore napoletano, che nel corso della sua carriera ha anche creato una storica imitazione del campione (in foto).
Che rapporto aveva con Maradona in quanto napoletano e tifoso degli azzurri?
“Ho vissuto appieno l’era Maradona. Abitavo a Fuorigrotta quindi vi lascio immaginare il boato che sentivo da casa ogni volta che Diego segnava, tremava il palazzo intero. Maradona è stato ed è tuttora il simbolo di Napoli e del suo riscatto sociale, il suo re, il suo Masaniello”.
Qual è il ricordo più bello che la lega al Pibe de oro?
“Era il 5 luglio 1984, giorno di presentazione di Maradona al San Paolo. Lo stadio era gremito, e io spesi 5 mila lire pur di vederlo in campo per la prima volta. Sono ricordi indelebili”.
Come ha reagito ieri alla tragica notizia?
“Stavo andando in tv per la trasmissione Koprifuoco, ma subito ho avuto l’istinto di tornarmene a casa. A qualcuno che mi ha ricordato che ‘the show must go on’, io rispondo che chi non è napoletano non potrà mai capire cosa lui sia per noi. Koprifuoco nasce con l’idea di alleggerire il morale delle persone in un momento di lockdown serale, ma non in un momento di grave di lutto, come può essere la scomparsa di un proprio caro. Napoli ieri ha subito una grandissima perdita. Come avremmo potuto far ridere con la morte nel cuore?”
Famosa la sua imitazione a Maradona…
“Si tratta di un’imitazione fatta a un Diego adulto, non al ragazzo che giocava in campo. E’ stato comunque un onore per me interpretarlo”.
Cosa ne pensa di chi ha criticato i napoletani che ieri sono andati fuori al San Paolo per un ultimo saluto al loro campione nonostante l’emergenza Covid?
Chi non è nato in terra partenopea non può capire, è quasi inutile spiegare. L’unico esempio che mi viene è il seguente: se ci fosse stata un’eruzione del Vesuvio saremmo comunque scesi tutti in strada, lockdown o no. E questo è un evento che potrebbe capitare più volte nel corso della vita di una persona. Di Maradona ce n’è uno: la sua morte avviene una volta sola, e un napoletano non può non piangerlo”.