La voglia matta del nuovo Mattia
Papà di Vittoria. Capitano di un Genoa da guidare verso la salvezza. E candidato forte al ruolo di erede di Buffon. Mattia Perin ha scelto da tempo il basso profilo. Nessuna uscita a vuoto, nessuna sparata. La sua carriera è entrata da qualche tempo in una nuova fase, il doppio infortunio alle ginocchia lo ha fatto maturare, lo ha reso più forte. La fascia di capitano gli ha dato maggiori responsabilità, la nascita di Vittoria lo ha fatto diventare uomo.
In campo e fuori, è un momento di svolta per la sua carriera. Non appena Buffon uscirà di scena, si giocherà la maglia da portiere titolare della Nazionale con Donnarumma. Gode di minor appeal mediatico rispetto al rossonero ma nella sfida di domenica sera ha dimostrato di potersela giocare alla pari con Gigio. Lo ha confermato lo stesso ct Di Biagio: «Ho chiesto a Buffon di fare altre due o tre partite con noi perché non ritenevo giusto che chiudesse la sua carriera dopo la partita con la Svezia. Ma dietro di lui ci sono tanti giovani in grado di assicurare un ricambio generazionale: Donnarumma, Perin e anche Meret. Quando Gigi smetterà avremo il ruolo coperto per i prossimi vent’anni». In questi mesi, inoltre, Perin si è dimostrato padrone assoluto dell’area di rigore, più sicuro dello stesso Donnarumma. Nella sua testa adesso c’è solo il Genoa, da guidare verso l’ennesima salvezza, in un percorso diventato più agevole ma con il traguardo ancora da raggiungere. Punto di forza del Grifone è un’ottima difesa, in 15 gare ben 8 volte il Grifone non ha incassato gol, con Perin sempre presente, dal primo all’ultimo minuto.
Il Secolo XIX.IT
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Giornalista