Si può essere autorevoli senza essere autoritari.
Si può essere assertivi senza dover gridare, imporre con la forza le idee, senza dover insomma ricorrere all’esame della stima.
Spalletti ha vinto a Napoli, principalmente, per la sua leadership, per la sua capacità di far sentire il ruolo.
Uomo esperto. Curriculum evidente.
Bacheca non folta di trofei ma di esperienze e risultati.
Gli uomini, meglio i Ragazzi, trovati a Dimaro, lo hanno seguito senza mai mettere in discussione il suo carisma.
Carisma mescolato ad esperienza, capacità e padronanza del lavoro.
Non sarà mai un uomo amato dai tifosi ma resta un allenatore per cui la squadra si batte.
Empatia.
In virtù di questa alta qualità, Luciano può decidere di sé stesso e del proprio destino.
Libertà concessa a pochi e sempre ad alte personalità.
Chi vince ha sempre ragione, dice il mercato. Il risultato è l’unico fondamento della politica aziendale di chi produce show.
Spalletti, sebbene sia ancora per qualche giorno in città, è già altrove.
La sua scrivania è la più bollente d’ Italia ed una delle più scomode d’Europa.
Tecnica o doti umane?
Un allenatore tecnico o uno dal volto umano?
Un uomo caldo magari che sgomita in sala stampa oppure un uomo tutto campo e schemi?
Parola ai tifosi.
I nomi circolano.
Giovani, promesse e vecchie glorie.
Cosa e chi meglio per Napoli?
Cosa occorre al Napoli?
A Dimaro, meglio un uomo esperto o un giovane desideroso di nuovi orizzonti?
Si fa un gran parlare di Vincenzo Italiano.
Terza stagione in A.
Prima alla guida di una squadra di media classifica. Prima finale europea di Conference.
È l’uomo giusto per Dimaro? Dopo Spalletti, Italiano?
Giusto per parlare con Kvaratskhelia?
Incidere su Lobotka?
Sistemare la squadra che affronterà da protagonista la Champions?
Ci perdonerà Italiano, la cosa appare una scommessa.
Un azzardo.
Probabilmente anche per la sua stessa carriera.
Un tuffo in un mare profondissimo. Troppo, onestamente.
L’uomo che verrà proposto alla squadra non può essere un illustre novizio.
Occorre presentare alla squadra campione d’Italia, un uomo che sia lo specchio di un progetto futuro e di fiducia.
La famiglia ha bisogno di Qualcuno che sappia tener le briglia del nuovo percorso.
Chi?
Chiedete al presidente.
Pedagogista dello Sport