Il Napoli gioca un calcio anti italiano. Un calcio propositivo. Internazionale.
È il pensiero di Oliver Glasner. Allenatore in capo dell’Eintracht Francoforte. Avversario tedesco ed europeo della banda Spalletti.
Gioco propositivo. Gioco europeo. Intenzione far “male” all’avversario. Nessuna strategia conservativa. Si scende in campo per proporre calcio e vincere. La vecchia idea di calcio all’italiana è tramontata più o meno ovunque e dove è rimasta, paga poco o nulla. Trapattoni, soci ed allievi appartengono ad un’epoca trascorsa. Il dato è corroborato dal fatto che i nostri migliori allenatori, in Italia ed all’estero, propongono calcio. Dionisi stesso che vedremo all’opera nel week end, gioca con i suoi giovani, per far male. Lo sa il Milan ed anche l’Atalanta. Su questa linea si predispongono Zanetti ad Empoli e prima De Zerbi, oggi allenatore internazionale.
Giocare per vincere insomma.
Ce lo chiede l’Europa. Anche il calcio deve uniformarsi. Il rischio è rimanere degli eterni comprimari. All in.
Il pareggio non è risultato da prendere in considerazione. Il risultato “nullo” non paga. Il gol in trasferta non paga più doppio. Serve giocare e giocarsela bene. Si va quindi in Germania per fare risultato pieno. Diversamente sarebbe un “suicidio”. Esporsi al gioco avversario, contenendo, è una filosofia antica e debitoria.
Ce lo chiede l’Europa.
Il Napoli 5.0, il Napoli di Spalletti si candida a squadra e città di respiro internazionale.