Dopo aver spaventato l’Inter, il Benevento fa il miracolo a San Siro, piegando il Milan grazie a un gol di Pietro Iemmello. A fine gare i giocatori giallorossi hanno raccolto gli applausi dei propri tifosi, accorsi in massa pur nella notte che avrebbe dovuto sancire la retrocessione aritmetica, eppure nelle parole di Roberto De Zerbi, intervistato da Premium Sport, oltre che orgoglio c’è anche un pizzico di rimpianto…

“Questa vittoria ci regala una grande emozione, per prima cosa perché è stata un’annata di grande sofferenza mentale e fisica. Altre volte ci è capitato di sfiorare questa benedetta prima vittoria in trasferta, che per demeriti nostri o meriti dell’avversario di turno non siamo riusciti mai a conquistare, ma farlo a San Siro ha un sapore speciale, davanti ai nostri tifosi che ci hanno sostenuto sempre e comunque, anche e soprattutto nei momenti difficili. Il mio futuro? Parleremo con il presidente e con il direttore Foggia, perché se si rimane dobbiamo avere la stessa forza mentale di quest’anno. Al di là del tipo di carriera che farò o che mi meriterò mi porterò sempre con me il rimpianto di non aver potuto allenare questi ragazzi dall’inizio”.

Efficace la metafora scelta per motivare la squadra alla vigilia…: “Ho detto ai ragazzi che se dovevano metterci nella bara dovevano sigillarla bene, altrimenti con la testa spuntavamo fuori. Abbiamo fatto cinque mesi pesanti, in cui il martedì non era facile arrivare al campo di allenamento”.

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