Avere una caratteristica spiccata in un mondo così omologato, è una dote preziosa.
Aver qualcosa che ti rende differente, immediatamente fa di te un qualcosa di unico. Migliore.
Serve un infinito coraggio ad essere diversi ma paga eccome se paga.
È la prerogativa dei risolutori. Quelli che detestano le chiacchiere. Le lasciano agli altri. Si concentrano su cosa c’è da fare. Poeticamente essenziali. Posseggono il dono della Sintesi.
Simeone ha questa dote. Lo ha fatto ancora. Dopo il Milan anche con la Roma. Entrare ed in pochi minuti essere decisivo. Non è caratteristica comune. Soprattutto se devi farlo in una piazza difficile e che te lo chiede non appena entri in campo.

Non è facile se poi ti si appiccica addosso questa qualifica. Aveva vissuto la stessa dinamica un certo signor Mertens. Ha dovuto far gol in dose industriale per farsi considerare calciatore da 90 minuti.

Simeone può ricalcare la strada di Dries? Il Cholito se ben utilizzato può diventare una risorsa oltre il quarto d’ora? Probabilmente avere Osimhen davanti non lo aiuta, è evidente. Di questo se ne riparlerà. Al momento Giovanni ha fatto en plein. 3 su 3. Una palla un gol. I 3 punti sono suoi, poche chiacchiere. Lo sono certamente per il gol ma ancor più per la determinazione con cui lo ha voluto.
Altro giro, altra corsa.
Altra freccia all’arco di Spalletti. Freccia precisa e mortifera.

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