Il primo era stato un nome “antico”.
Morgan De Sanctis. Galstasaray.
De Laurentiis ha bisogno di un portiere di buona esperienza ed inizia il braccio di ferro con il calciatore. Intoppi, ritardi, chiacchiere poi si fa.
Morgan cede per Napoli.
Il diktat di De Laurentiis è sempre stato chiaro. Chi gioca a Napoli, non gestisce il proprio marchio. Chi gioca a Napoli, cede ogni diritto d’immagine alla società.
Sponsor, calendari, pubblicità e tutto lo show, lo gestisce la società. De Laurentiis su questo è dal primo giorno inamovibile.
Fermo come il colosso di Rodi.
De Sanctis fu il primo a piegarsi ora però il problema è leggermente più ampio.
Victor Osimhen.
Il 9 Nigeriano sulla lista in entrata di mezza Europa, pare non voglia far sconti sull’argomento. Il marchio Osimhen mi appartiene e non lo svendo.

E con il contratto del capocannoniere con Nike in scadenza a fine anno, la questione diritti d’immagine diventa un altro tassello importante nella trattativa per il rinnovo.

È forse arrivato il momento di cedere ad alcune questioni. Se il Napoli vuol davvero diventare società internazionale “deve” molto probabilmente cambiare alcuni punti politici.
Di conseguenza sarà difficile anche ora, arrivare ai nomi che ti portano in finale europea.
Gli attori che cedono al “ricatto” non sono certo quelli di prima linea e quando lo diventano, difficilmente accettano sconti.
Business per tutti anche per quelli che vendono la propria prestazione.
Insomma, cosa deve fare De Laurentiis?
Aprire e cedere ai “capricci” pubblicitari dei nomi eccezionali oppure continuare, imponendo la strategia aziendale?
Probabilmente è un tempo nuovo ed una politica nuova andrebbe presa in considerazione.