Annus Domini 2023, le Crociate non sono mai finite.
La Storia è Maestra di vita ma è pur vero che il tempo passa e certe cose restano uguali.
Il calcio tutto può avere, i calciatori tutto possono chiedere, il danaro tutto può comprare.
Non proprio tutto.
Qualcosa non si può esportare.
Cristiano Ronaldo segna il rigore decisivo nella semifinale di Champions League araba, e prima di esultare con la sua classica posa si è fatto il segno della croce. Gesto proibito in Arabia Saudita.
Sebbene il mondo orientale, in questo caso arabo, abbia mutuato davvero ogni cosa dell’Occidente, guai ad accedere con le Libertà.
La casa è mia e si fa come dico io.
Tutti pagati e desiderati ma pur sempre ospiti.
Il pallone è mio.
Sono mie le abitudini, le usanze, i costumi e soprattutto la religione.
Qui la religione è di stato.
È imposta nulla ha di libero.
Si fa a modo mio.
Prendere o lasciare ed in questo non c’è discussione o distinzione.
Cristiano Ronaldo è uguale all’ultimo dei magazzinieri.
Non c’è spazio per idee, culture e credo che non siano quella araba.
Non c’è spazio per il Cattolicesimo ed il segno della croce.
Comanda il danaro.
Abu Dhabi val bene una Mecca.
Pedagogista dello Sport