Passo indietro dell’Italia di Mancini rispetto al match contro l’Olanda. Con la Polonia gli azzurri non sono andati oltre lo 0-0. Eravamo al cospetto di un’avversaria decisamente inferiore, ma siamo stati arruffoni e poco concreti.

La prima cosa che abbiamo appreso è che il gioco offensivo azzurro non può prescindere da Lorenzo Insigne. L’attaccante del Napoli non è un fuoriclasse, ma cuce il gioco e lega i reparti nel migliore dei modi. Federico Chiesa ha potenziale, ma intorno a lui si è creato un hype esagerato.

L’Italia ha tenuto il pallino di gioco praticamente per tutto il match, ma è mancata negli ultimi metri. Federico Chiesa ha sbagliato un gol clamoroso. Il neoacquisto della Juve deve capire cosa fare da grande. Al contrario, si è rivelato molto importante nei recuperi. In una big la prova del nove… Fa discutere la scelta di lasciare in panchina Ciro Immobile, che sarà con ogni probabilità titolare alla prossima partita.

Rispetto ai tempi di Ventura i miglioramenti sono netti. Oggi siamo stati poco incisivi, con Ventura mancavano le basi della costruzione. Il discorso del campo regge fino in parte, in quanto incide anche per gli avversari.

I calciatori del Sassuolo potranno essere importanti per i prossimi match. Caputo è esploso tardi, ma fa giocare meglio tutta la squadra. Il bomber pugliese è un attaccante associativo, oltre che essere un ottimo bomber. Mancini gli ha preferito un Belotti poco incisivo. Locatelli è la prima alternativa ai registi titolari e va messo in campo quando uno di loro due non gira. Berardi, cresciuto tantissimo con De Zerbi, merita sicuramente una chance dal primo minuto.

È stata un’Italia sufficiente, piena di buona volontà, decisamente migliorata, ma alla quale manca il campione avanti. Tra chi ha giocato e chi no, Mancini ha tanti bravi calciatori di complemento, ma manca il top. Il Portogallo ha CR7, la Francia Mbappé, l’Inghilterra Kane, limitandoci esclusivamente alle punte di diamante.

Lo stesso Insigne, calciatore indubbiamente forte, è chiaramente molto lontano dai grandi numeri 10 che hanno fatto la storia dell’Italia calcistica. Fino a non troppo tempo fa, tante aspettative erano riposte su Federico Bernardeschi, ma l’esterno della Juve è caduto in un vortice senza fine.

Poco giudicabile la difesa. Bonucci e Acerbi hanno controllato abbastanza bene Lewandowski, ma sono stati poco sollecitati. La Polonia era poca roba e i nostri centrali hanno avuto vita facile. Nel complesso la prestazione generale della squadra è stata sufficiente. Così come quasi tutti i singoli hanno giocato un match sufficiente, chi più chi meno.

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