Corriere dello Sport:”La vittoria del Napoli è un tuffo al cuore lungo 30 anni!”
Pubblicato da Pasquale Spera
La prima pagina del Corriere dello Sport edizione Campania di oggi mette in risalto la bella ed importante vittoria di ieri contro i rosso blue del Genoa
La vittoria di ieri giocata in un una piscina è stata eroica da parte degli azzurri ed in particolare del giovane Toscanini Fabian Ruiz
L’andaluso che ha sostituito un apatico abulico ed irritante Zielinski ha confermato quanto scritto su questo sito
La squadra del Napoli dopo il palo di Insigne sembrava paralizzata dal clima genovese (vecchia teoria mazzarriana) e lasciava campo libero alla manovra rosso-blue
La squadra di Juric approfittava della partita disastrosa del Napoli e prendeva fiducia
La fiducia era tanta che passavano in vantaggio ed I fantasmi della partita contro la Samp si stavano palesando
L’accoppiata perdente Zielinski e Mario Rui (eredità di mister zero tituli) favoriva il cross di Romulo, Hysaj (altro fenomeno dell’era Sarri) giocava alle belle statuine e Kouamé segnava.
Il Napoli non riusciva a produrre gioco e in quei pochi momenti che gli azzurri offendevano il chiodo Milik (basta insistere su di lui) stava dieci metri dietro l’area di rigore
Nell’unica azione in cui veniva impiegato mancava un goal fatto Goal che avrebbe segnato anche Claudio Pellegrini . Bisogna che si svegli o vada via
Altra pecca del Napoli era Zielinski che sembrava molto disinteressato alla partita, neanche il compitino svolgeva, non dava niente né in fase offensiva e né in fase difensiva tanto è vero che il mister non si faceva pregare due volte e lo sostituiva insieme con l’altra palla al piede Milik
Entravano Mertens e Fabian Ruiz
La musica cambiava e da un lento si passava ad un rock duro anche perché Giove pluvio non dava tregua.
Il campo di calcio diventava una piscina e la partita di calcio tra il Genoa e Napoli diventava una partita tra Rari Nantes o Recco e Original M Posillipo o Canottieri Napoli.
Fabian Ruiz giocava alla grande sul bagnato (non faceva o’ ombrellar) e di sciabola o con la clava in mano dava una lezione a Zielinski di come si deve comportare un uomo e un giocatore che indossa la maglia del Napoli
Era battagliero a tal punto che somigliava all’Ancelotti giovane, quello che a Roma dominava il centrocampo giallo-rosso
Su una delizia ( limone amaro per i cugini genoani) di Mertens che con un tacco tanto dolce quanto bello smarcava il Toscanini azzurro che di piatto piazzava la bacchettata giusta che dava il la alla remuntada azzurra
Remuntada che si completava per il Napoli con un autogoal che risultava un tuffo al cuore di 30 anni fa quando il re del calcio Diego Armando Maradona all’ultimo istante disegnò una parabola magica che mandò come oggi in delirio la torcida azzurra.

Giornalista