Non parlateci di scaramanzia. Abolite dal vocabolario la parola “speriamo”. La speranza fa fare film consolatori dice Sorrentino in È stata la mano di Dio.
Il dialogo tra il giovane Paolo ed il regista che lo avvia al grande cinema, ha in sé una lezione di vita.
“Chi nun ten curagg nun se cocc ch’e femmen bell”.
La traduzione, per chi chiama da fuori regione, chiedetela ad un amico napoletano. Ne abbiamo milioni sparsi per il mondo.
La scaramanzia e la speranza sono termini che per questo campionato vanno del tutto cassati dallo Zanichelli.
Chi è un boomer ed ha visto i film cult anni 90, trova una lezione di questo stile in Karate kid.
Destra va bene, sinistra va bene ma nel centro strada la macchina ti investe. Ecco il centro stradale è speriamo. È scaramanzia.
Una grande azienda, l’azienda Napoli ha l’obbligo di allontanare decisamente il concetto di indecisione. Poche chiacchiere e pochi alibi. Quest’anno si gioca per vincere, si gioca per lo scudetto.
Si chieda piuttosto se ha fatto ogni “cosa” per arrivare in fondo, se manca qualcosa. E si chieda della panchina e dei tasselli che possono migliorare.
Si chieda ogni cosa, è crescita aziendale ma allontani fortemente i termini di insicurezza e di una azienda impreparata.





