Formalmente si chiama legge anti pirateria, nella vita reale è il decreto anti pezzotto. AgCom contro tutti.
30 minuti dall’inizio di una manifestazione ma anche prima, per sospendere immediatamente l’emissione del segnale.
I canali internet sotto il controllo della agenzia nazionale per la Comunicazione.
Una stretta significativa.
Una regolamentazione opportuna.
Mercato da 345 milioni di illeciti nel 2022, dice la Fapav, 30 più della stagione precedente.
Multe da 2 a 15 mila euro e pene da 6 mesi a 3 anni per chi diffonde opere cinematografiche, audiovisive o editoriali a scopo di lucro.
Finita l’epoca di Mixed by Erry, delle bancarelle con i cd di Gigi D’Alessio, Siani e Schettino, è arrivato il tempo della stretta sul calcio.
Era ora. Diciamolo fuori da ogni bassa considerazione fintamente economico – sociale.
Illecito.
Reato.
Diamo le parole giuste ai comportamenti.
Non è mai esistita giustificazione al fenomeno “piratesco”.
De Laurentiis aveva in passato, magari con i suoi toni eccessivi, intrapreso una vera e propria battaglia col popolo dei furbetti da salotto e tv.
Un grosso introito sottratto alla Lega, al Napoli calcio ed all’intero indotto sociale – calcistico.
Calcio, tennis, ciclismo o autovelox, il concetto resta lo stesso.
Pochi pagano per tutti.
Gli onesti ci rimettono.
Tanti i “furbi”, meglio se li chiamassimo in un altro modo.
Scegliete voi.
Il decreto diviene legge e dopo la Camera ha ricevuto l’ok del Senato.
È legge.
Nuovi poteri all’Agcom, per bloccare le piattaforme che diffondono contenuti illecitamente dagli eventi live alle prime visioni di film.
Si chiude un’epoca?
Sarà come quanto accaduto con i cd pirata?
Il contrabbando di sigarette?
Vedremo.
Ora spazio al dibattito e ai maghetti da connessioni internet.
Controllori e controllati.
Guardie e ladri.
Sarà una bella battaglia.
Pedagogista dello Sport