Adnkronos:” Le ultime sul caso Gioele!”
I resti presumibilmente del piccolo Gioele sono stati ritrovati nelle campagne di Caronia. Il tronco a circa 400 metri dal traliccio, dove è stato trovato il corpo della madre Viviana Parisi, e la testa molto distante, sarebbero stati trascinati lì “o da maiali o da cani”. E’ quanto spiegano all’Adnkronos fonti investigative che sono sul luogo del ritrovamento. La testa di un bambino, in avanzato stato di decomposizione, a quanto apprende l’Adnkronos, sarebbe stata trovata a monte del luogo, dove è stato trovato il tronco e una parte di femore compatibile con un bimbo di 4 anni. “Per noi è Gioele troppe coincidenze” dicono gli investigatori. Insieme con la testa, sarebbero stati trovati anche alcuni indumenti. Da circa tre ore il procuratore capo Angelo Vittorio Cavallo e il medico legale Elvira Spagnolo sono sul posto per repertare i resti trovati. Sul posto anche il nonno Letterio, la zia Mariella Mondello e il fratello, Daniele, il papà di Gioele, che si è chiuso in un drammatico silenzio
A questo punto, l’ipotesi più accreditata per gli inquirenti è quella che il bambino sia stato trascinato, non si sa se vivo o morto, sino al luogo in cui è stato trovato con un falcetto da un carabiniere in congedo, il 55enne Giuseppe Di Bello, originario di Capo d’Orlando che ha preso parte alle ricerche come volontario. “E’ stato un dono di Dio” ha risposto a chi gli chiedeva come abbia fatto a trovare il corpo che da giorni si stava cercando. “L’ho trovato dove gli altri non lo hanno cercato“, ha aggiunto Di Bello, spiegando di aver fatto il ritrovamento alle 10.28 e che il corpicino era “straziato da animali selvatici”.
“Le zone vanno esaminate a vari livelli, ci sono livelli in cui si cerca una persona viva, ci sono livelli in cui si cerca qualcosa di più con un’altra intensità” ha detto il vicecomandante del comando provinciale dei vigili del fuoco di Messina ingegner Ambrogio Ponterio. “Poi ci sono livelli in cui si cercano parti introvabili e si va con un’altra intensità di ricerca che comunque è stata fatta”. E’ “arrivata questa persona, che è un conoscitore dei luoghi, con strumenti atti a farsi spazio tra la vegetazione (un falcetto, ndr.) – dice – aveva un falcetto che gli consentiva di passare dove passano gli animali”. A chi fa notare che sono stati usati dei droni senza trovare il corpo, risponde: “Mi perdoni, i droni dall’alto con questa fitta vegetazione riescono a vedere anche a terra? Non ci riescono”.
È “quasi certamente” del piccolo Gioele il corpo ritrovato poco fa nelle sterpaglie. Secondo gli investigatori sono “di Gioele” ma per determinare con certezza l’identità della piccola vittima serve “l’esame del Dna”. Il ritrovamento “a circa 400-500 metri in linea d’aria dalla zona in cui stata trovata la donna” spiegano gli investigatori.
“E’ stato straziante vedere quel tronco di bambino senza arti, con un pezzetto di femore e null’altro” racconta all’Adnkronos uno dei soccorritori. “C’è anche un ciuffo di peli, non si sa se sono del bimbo o di un animale accanto ai resti”.
Giornalista