Goran Pandev è da una vita in Italia: dopo essere sbarcato nel 2001 all’Inter, la sua esperienza nel nostro Paese è stata intervallata solo da una brevissima parentesi al Galatasaray.

In questi tre lustri, Pandev ha vestito la maglia di sei squadre. La sua carriera ha raggiunto il picco nel 2010, quando è stato uno dei protagonisti del triplete dell’Inter. Memorabile la sua prestazione in semifinale contro il Barcellona, soprattutto grazie all’azione del gol di Maicon: il macedone partì dalla propria trequarti e riuscì a superare tre avversari con una splendida serpentina, prima di dare palla a Milito.

Il suo ritorno all’Inter fu caratterizzato dalla nota querelle con Lotito. Il collegio arbitrale diede ragione a Pandev, liberandolo di fatto dal vincolo contrattuale con la Lazio. Con i biancocelesti i rapporti diventarono quindi incandescenti.

La sua esperienza a Napoli è stata intermittente, ma non priva di soddisfazioni. Il macedone riuscì a portare quell’esperienza necessaria a una squadra dal grande potenziale, ma che ancora non si era affacciata alla ribalta europea. Non è stato mai titolare fisso (è entrato in pianta stabile nell’undici iniziale dopo l’addio di Lavezzi), ma il suo contributo non è mancato.

Impossibile dimenticare la doppietta alla Juventus, in quel pirotecnico 3-3. Fu probabilmente da quella partita che nacque la Juve di Conte. Ma Pandev stava per bloccare ogni velleità di rinascita grazie alle sue reti. La girata, “sentendo” la porta e senza vedere Buffon, fu un pezzo di indubbia bravura. 

Si parlava di “invecchiamento precoce”, in quanto a partire dai 30 anni, Pandev aveva perso parte dello scatto, nonostante continuasse e continui ancora a regalare giocate di alta scuola.

Questo non gli ha impedito di mettere a segno reti contro le sue ex squadre. Quest’anno ha già messo a segno una rete contro l’Inter e una contro la Lazio (con tanto di labiale “di sfogo”). Ai nerazzurri non ha segnato poi reti nelle precedenti 14 partite, mentre è diventato il terrore dei biancocelesti con 6 reti nelle precedenti 11 partite. E lo scorso anno, con un Genoa senza troppe motivazioni, mise a segno il gol del 2-1 (poi pareggiato da Luis Alberto) con tanto di esultanza scatenata.

In un’intervista a Il Mattino, Pandev ha dichiarato: “È solo coincidenza, non avevo nessun sassolino da togliermi dalle scarpe anche perché per me quello che più conta è vincere e non far gol. Le mie reti a Inter e Lazio sono importanti solo perché ci hanno consentito di conquistare i tre punti“. Il macedone si è poi espresso sul Napoli, augurandosi la vittoria dello scudetto. I tifosi azzurri sperano che il suo score contro il Napoli non si smuova dalla casella zero…

 

A cura di Vincenzo Di Maso

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