È innegabile che il calcio di Sarri si basi su dei principi fondamentali. Il primo è quello delle distanze in campo e tra le linee. Il secondo – conseguenza del primo – è che ogni movimento fatto dalla squadra venga compiuto in funzione della distanza tra i reparti. Coerentemente con il suo modo di intendere il calcio, quindi, il tecnico pretende dagli Azzurri che la distanza tra le linee debba essere compresa tra i 10 ed i 15 metri. In questa maniera, è possibile attaccare, sviluppando il proverbiale possesso palla. Nonché difendersi, concedendo il minor tempo possibile agli avversari per “ragionare” e cercare, dunque, di provare a sviluppare le proprie idee di gioco. Sono proprio i due difensori centrali che, formando un triangolo con il centrocampista centrale, a determinare la lunghezza del campo, in ossequio al principio che gli spazi si debbano allargare in fase di possesso e restringere in fase di non-possesso. Per riuscirci, però, è necessario tenersi d’occhio gli uni con gli altri. Contro il Carpi, Tonelli e Maksimovic hanno evidenziato proprio questo tipo di lacune!!!
Del resto, le idee di Sarri in materia di alchimia tra giocatori sono ben delineate: non cerca necessariamente i migliori, bensì quelli che giocano meglio in funzione del suo sistema di gioco. Poiché Reina è molto abile con i piedi, in fase di possesso lo spagnolo è chiamato a partecipare al gioco dai sedici metri in su’. Così che sia più facile per i compagni davanti a lui servirlo e provare a produrre gioco dal basso, quando la difesa ha il possesso del pallone. Ergo, il resto della squadra è costretta a giocare con un baricentro davvero alto. Conseguentemente, i centrali difensivi devono essere scelti tra quelli che si adattano meglio ad integrarsi alle carateristiche del portiere. Affidarsi a Tonelli e Maksimovic, che non soddisfano appieno un simile concetto tattico, potrebbe essere una incognita.
In definitiva, contro il Carpi, troppo spesso quando il Napoli perdeva il pallone, si sono visti Tonelli e Maksimovic correre indietro, invece di spostarsi in avanti per tenere la squadra “corta”, mantenendo così le distanze tra i reparti e favorire la pressione sul portatore di palla avversario. La disabitudine a giocare come gradisce Sarri da parte dei due centrali difensivi ha prodotto difficoltà sull’intera squadra!!!
Francesco Infranca
Giornalista