Dopo appena 11 giornate di campionato gli azzurri devono già ridimensionare gli obiettivi di stagione.
Con tre sconfitte ed altrettanti pareggi la squadra di Ancelotti è scivolata fuori dalla zona Champions e dista meno 11 dalla Juventus e – 10 dall’Inter di Conte. Purtroppo le statistiche ci dicono che il Napoli sta vivendo uno dei peggiori inizi di campionato dal 2011. L’unica nota positiva è il primo posto nel girone di Champions e la qualificazione quasi a portata di mano.
Gli azzurri non riescono ad ingranare la marcia giusta in campionato e uno dei principali motivi, al netto dei diversi episodi sfortunati, è senza dubbio la fase difensiva, poco compatta, con errori individuali e di reparto.
Il centrocampo distratto che non aiuta ed ha poco “feeling” con la difesa
Allan, Zielinski, Fabian ed Elmas sono tutti calciatori molto forti ma per diversi motivi stentano a dare compattezza e continuità al reparto di centrocampo. Tutti e quattro hanno dato il meglio da mezza’ala o da trequartisti, mentre in un centrocampo a due sono troppo discontinui e spaesati. Il brasiliano (unico incontrista in rosa) da metodista, non riesce più ad essere lo “strappa palloni” degli anni scorsi e, anche se tocca tanti palloni, non ha ne la qualità del regista, ne la visione di gioco che servirebbe in quel ruolo.
Gli altri tre, fortissimi tecnicamente, sembrano spaesati quando non hanno la palla tra i piedi e devono dedicarsi alla fase difensiva, inoltre creano poco filtro, lasciando spazi liberi per gli inserimenti degli avversari.
Non a caso, uno dei motivi che ha scaturito il primo gol preso dalla Roma, è proprio una mancata lettura difensiva dell’azione da parte di Zielinski, che fa due errori consecutivi: il primo, non accorcia su Mancini permettendo a quest’ultimo di ragionare e di servire in maniera pulita Spinazzola, posizionato alle spalle di Insigne (che da esterno di centrocampo ha dei notevoli limiti difensivi); il secondo errore lo fa lasciando libero Zaniolo di sfruttare lo spazio lasciato e posizionarsi al meglio per il tiro.
Gli errori difensivi ripetitivi e preoccupanti.
Al festival degli errori difensivi sul gol di Zaniolo partecipano anche altri calciatori: Mario Rui si lascia scavalcare facilmente dal lancio di Pellegrini lasciando libero Zappacosta e Manolas chiude su Zaniolo con eccessiva sufficienza lasciando libero lo spazio per il tiro.
E’ un fatto allarmante questa sistematicità di errori commessi tra difesa e centrocampo e il gol di Zaniolo sembra un déjà vu che troppo spesso si è verificato in questo campionato. Infatti contro la Spal, il gol subito è arrivato dalla nostra fascia sinistra con passaggio all’indietro per l’inserimento dell’uomo libero da marcature. In questo caso la mancata copertura è stata responsabilità di Elmas.
Anche il primo gol dell’Atalanta è molto simile a quelli presi da Roma e Spal, nato appunto dalla fascia sinistra, ma questa volta con il contributo di Meret (papera) e Koulibaly che ha sbagliato l’uscita.
Altro problema è il nervosismo e la poca concentrazione di Kalidou Koulibaly, che probabilmente, oltre all’avvio col freno a mano tirato dovuto alla preparazione saltata, soffre la mancanza di un leader difensivo che detta i tempi e da il via alla costruzione del gioco.
I problemi della fase difensiva probabilmente sono sia tattici che mentali, ma questo Napoli ha dimostrato più volte di essere una grande squadra, capace di regalare prestazioni di altissimo spessore. Ora tocca ad Ancelotti trovare l’antidoto giusto e dimostrare a tutti gli scettici di essere un grande allenatore non solo con le grandi squadre ma anche con quelle che vorrebbero diventarlo.
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