Andrea Mandorlini, ex allenatore del Verona è intervenuto durante la diretta del programma radiofonico ‘Il Bar dello Sport’, in onda sulle frequenze di Radio CRC e condotto da Antonio Esposito e Diego Maradona Junior:
“Italia-Grecia? Al di là dei risultati, in questa nazionale ci saranno tanti giovani in evidenza, come Di Lorenzo. La strada intrapresa da Mancini e dal gruppo è quella giusta. Tanti giovani che si metteranno alla ribalta ed è un bene per il calcio italiano”.
Sulla lotta scudetto
“Quest’anno la Juventus vince ancora, ha fatto un’ottima partita ed è ancora più forte dell’Inter e di tante altre squadre. Gran parte del merito dell’Inter è dovuto a Conte, che è riuscito a cambiare la mentalità della squadra. Attualmente la Juve non ha rivali.
Su Insigne
L’ho visto col Toro e non sembrava lui. Non lo vedo sereno, spero venga preso nella maniera giusta perché lo vedo molto preoccupato, e questo è un peccato; ha un gran talento ed è una grande risorsa per il Napoli. Di solito le sue scelte di gioco sono sempre state giuste. L’interpretazione è molto più importante rispetto al modulo di gioco. Il Napoli è una squadra forte, un centrocampo così credo non lo abbia nessuno. Alla lunga ne uscirà, perché al di là di tutto, è un’ottima squadra. C’è ancora tutto il tempo per riprendersi, e la qualità per farlo c’è tutta. Il Verona sta bene, quindi la squadra partenopea deve combattere con grande fermezza, ma credo non avrà grossi problemi.
Sul caso Gianpaolo
“Tante cose noi non le conosciamo. Cambiare allenatore dopo una vittoria sembra una scelta alquanto strana. E’ venuto fuori il ciclo vincente. Ci sono tante cose che vanno oltre l’aspetto tecnico e tattico”.
Sarri sta facendo bene
Nonostante all’inizio abbia avuto un po’ di problemi, Sarri sta facendo molto bene. Avere un mister con un’altra mentalità non è mai facile, ma ha una squadra forte a sua disposizione. Il Napoli, nonostante l’Inter, sarà la squadra che darà più filo da torcere alla Juventus. Sarebbe stato bello essere vicino al Napoli come allenatore. Quando ero alla Cremonese Rinaudo era un ragazzotto alle prime armi”.