A inizio partita, vedendo le formazioni in campo, la differenza di valori era decisamente appannaggio della Lazio sul Napoli. Troppa la differenza di condizione e formazione. I calciatori della Lazio scesi in campo stasera erano decisamente più forti di quelli del Napoli.
Pertanto, Lazio ha giocato una gran bella gara contro i resti del Napoli. Gli azzurri erano in versione ridotta, viste le tantissime assenze di uomini chiave e due infortuni sopraggiunti. Tuttavia, negare gli enormi meriti della Lazio sarebbe disonesto intellettualmente.
La Lazio non è squadra che può reggere 38 partite, vista la rosa ridotta, ma quando è al top può battere chiunque in Italia. Simone Inzaghi lo aveva preannunciato: la squadra stava bene. E così è stato. Escalante si è visto poco, ma gioca in un ruolo dove bisogna farsi vedere il meno possibile, ripulire il tutto e tenere la posizione. Lui lo ha fatto alla grande.
Nulla si può imputare a un Napoli lontanissimo dalla sua formazione principale. Il tridente è stato inedito, praticamente mai provato, pertanto le condizioni di partenza erano difficilissime. Poi ci sono stati i problemi fisici prima di Koulibaly poi di Lozano a esacerbare la situazione. Il cambio obbligato Lozano-Malcuit la dice lunga sulle cause di forza maggiore che hanno impedito a Gattuso di esprimere il proprio gioco.
Se poi di fronte hai una Lazio in grande serata, la sconfitta è la naturale conseguenza. I biancocelesti sono una signora squadra. Oggi gli uomini migliori della Lazio erano in grande serata. Immobile è tra i migliori calciatori del campionato e, dati alla mano, uno degli attaccanti più prolifici nel panorama europeo. Milinkovic-Savic, se in condizione, è un centrocampista dominante e Luis Alberto inventa calcio. La differenza di condizione a centrocampo era evidente.
Coperta cortissima invece per il Napoli, che ha provato a giocare su Fabian nel primo tempo e a sfruttare gli scatti di Lozano. Le armi a disposizione erano però pochissime e, visto il tridente inedito, non potevano esserci i sincronismi offensivi. L’aver perso solo di due gol, in queste condizioni proibitive, contro un avversario molto forte e in serata straordinaria, non abbatte il Napoli. Senza punti di riferimento e con pochissime alternative, era impossibile non risentirne.
La partita di oggi dimostra ancora una volta che la Lazio, se in giornata, può mettere in crisi chiunque. La mancanza di alternative in rosa e l’impossibilità di essere sempre al top per i big è il deterrente al raggiungimento di grandi obiettivi. Qualora puntasse seriamente alla Coppa Italia, Inzaghi avrebbe certamente chance per (ri)vincere la competizione. L’undici titolare è di tutto rispetto e può mettere in crisi tante squadre in Europa. Per la riconferma del piazzamento Champions, serve mettere mano al portafoglio.
Il Napoli insegue anche lui l’obiettivo qualificazione nella massima competizione europea per club. Dopo aver affrontato tutte le big adesso il calendario è più semplice, ma il problema enorme sarà dato dalle assenze. Il rientro del solo Insigne non basterà. Girandosi verso i sostituti in panchina, Gattuso ha pochissime scelte.
Tra l’altro lo stesso Llorente non era disponibile. A Gattuso si potrebbe, nel caso, imputare la mancanza scelta di Demme dall’inizio. Il centrocampo è comunque mal costruito e, con assenza chiave negli altri ruoli, non ci si poteva aspettare un esito diverso.
Nota di merito, come ribadiamo frequentemente, per il solito Pepe Reina. Nel 2018 il Napoli ha scelto di non rinnovargli il contratto. In questa stagione, a 38 anni suonati, lo spagnolo è ancora un fattore. Reina guida la difesa, imposta, detta i tempi ed è decisivo nelle parate. Il Napoli attuale non ha portieri che diano la sicurezza dell’estremo difensore ai livelli di Sarri. Si tratta di un dato di fatto incontrovertibile.