E così te ne sei andato pure tu e io scrivo in lacrime manco fosse morto mio padre, mio fratello,mio nonno. Io mi auguro che Dio non sia stupido e vendicativo come ce lo descrivono nella Bibbia e ti perdoni le troppe notti, le troppe donne e che sia clemente come Renato Zero, pensando che per molti anni sei stato malato solo di nostalgia. Sei stato Napoli nascendo a un Oceano da qua, sei stato più sindaco tu di mille altri .Sei stato Castel Dell’Ovo e Maschio Angioino, Vesuvio e Marechiaro, Piazza Plebiscito e i vicoli più oscuri. Eri fatto della stessa sostanza di un Totò, di un Eduardo,di Troisi ,De Crescenzo e Pino Daniele. Bipolare come solo un napoletano sa essere, gioia sfrenata e pucundria. Sei stato la mia infanzia, i goal per radio ,allo stadio e in tv. Mi hai fatto innamorare del pallone, del Napoli, mi hai fatto esplodere di gioia e campare di palpitazione, quando non tornavi dall’Argentina, quando gia’ giocavi contro la Morte, vincendo sempre tu, fino ad oggi. A modo tuo sei stato pure un esempio, ti ho visto più campione quando andasti a giocare all’addio di Ciro Ferrara, finalmente sobrio e tirato a lucido, laddove un anno prima eri sfatto e obeso. Mi hai fatto piangere ogni volta che ti vedevo nel film di Kusturica cantare la canzone in tuo onore, più di la’ che di qua e invocare tua figlia sul palco. Capasciacqua e Dio allo stesso tempo che manco Van Gogh e Picasso.Sei stato più di un calciatore, sei stato Marilyn, Elvis Freddie Mercury con la palla tra i piedi. Un condottiero e la persona più fragile sulla terra. Ti voglio immaginare già a palleggiare con Cruyff e George Best, invitando pure Musella e Dirceu, con Giuliani in porta, dribblando Scirea .Ti immagino scherzare con Massimo, cantando con Pino “Je so’ pazz”. Buon viaggio D10

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