C’è una sostanziale differenza nelle deludenti prestazioni delle tre italiane in Champions.
Partiamo dalla Roma: poco da dire, si è indebolita rispetto allo scorso anno (lo ha ricordato anche Dzeko) e si è trovata difronte una squadra decisamente superiore. In casi del genere non è che ci sia molto da fare. La squadra giallorossa ha fatto quanto nelle sue possibilità fare, ed alla fine è stata anche premiata da un punto che per quello visto in campo non meritava.
La Juve ha perso a Barcellona. Non si può dire che ha perso contro una squadretta, certo il 3-0 finale, e poteva andare anche peggio, non è un bel segnale per una squadra che punta a vincere la Champions. Una serata storta può capitare, e se ti capita a Barcellona è drammatico. Ma stiamo parlando della seconda serata storta in 5 gare ufficiali. E a Genova ha vinto, ma non dimentichiamo che è andata sotto 2-0 in pochi minuti. Diciamo che la Juve ha perso le certezze del passato, via Bonucci, con Buffon, Barzagli e Chiellini che insieme fanno ben oltre un secolo… Fino a quando Allegri non capirà come sfruttare al meglio i giocatori arrivati (che non sono male) faticherà.
La sconfitta del Napoli è quella che più fa impressione. A differenza della Roma non ha incontrato una squadra più forte, e a differenza della Juve Sarri non deve trovare nuovi equilibri. La sconfitta del Napoli non si giustifica in alcun modo. Se non con un approccio sbagliato, a cominciare dalla decisione (evidentemente avallata dalla società) di giocare domenica sera a Bologna. Il Napoli, al di là delle parole del tecnico alla vigilia, ha decisamente sottovalutato l’avversario. E i risultati si sono visti. Il livello del campionato italiano è tale che almeno contro 12, 13 squadre finisci col vincere a prescindere. In Europa no. Se non giochi al massimo, o quasi al massimo, rischi di perdere quasi ovunque.