L’esonero di Rudi Garcia era molto prevedibile più di quanto ci si aspettava. Il francese non solo non è mai stato in grado di gestire una rosa come il Napoli, ma il mercato realizzato non ha dato i suoi frutti. Il problema è sorto immediatamente, ovvero dai recenti risultati di un allenatore che può sì vantare vittorie, ma in un passato remoto o addirittura trapassato remoto (per citare la grammatica italiana).
In carriera ha vinto solo nel 2011 col Lille. No, non è uno scherzo questo è il palmares di un mister che ha allenato Roma, Olympique Marsiglia, Olympique Lione (e già questa vicinanza fa capire come di storia non è mai stato una cima, visto che le due tifoserie si odiano come Messina e Reggina o Stella Rossa e Partizan Belgrado) e non ha mai vinto nulla. In Francia, primo dell’arrivo degli sceicchi, il campionato era conteso proprio da Lione e Marsiglia con le due città che hanno sempre avuto ottime rose, ma con Garcia hanno reso zero se non di meno.
Ma se in questi campionati Europei Garcia non ha reso, perché con l’Al–Nassr di Cristiano Ronaldo ha fallito? Semplice: il suo non gioco non ha reso. In questi campionati ricchi, dove sceicchi usano i petrol-dollari per acquistare giocatori come fossero figurine della Panini o della Merlin (per chi se le ricorda), dove i Sultani usano i propri territori per sfavillanti (quanto noiose) corse nel deserto o peggio inventano città dove prima scorpioni e balle di fieno dialogavano allegramente, l’ex allenatore del Napoli ha fallito. Sì, si tratta di fallimento in Arabia Saudita e questo è stato il primo campanello d’allarme che ha riecheggiato in tutta la Campania. Quando in un campionato poco strutturato con uno dei migliori giocatori del Mondo, ovvero Cristiano Ronaldo, non vinci nulla, significa che la tua carriera è agli sgoccioli se non finita a livello Europeo.
Quando ad agosto il famigerato cast di Aurelio De Laurentiis è stato annunciato, i tifosi del Napoli hanno pensato a tutti tranne che proprio a Rudi Garcia (o Marco Giampaolo o Davide Ballardini per ovvi motivi). In quella “margherita” c’erano sicuramente mister di spicco come Antonio Conte, Vincenzo Italiano, Zinedine Zidane, Julian Nagelsmann, Mikel Arteta, Roberto De Zerbi e persino Filippo Inzaghi, ovvero l’attuale allenatore della Salernitana. Probabilmente il cast ha compreso molti altri, e sicuramente molti di questi trascritti in precedenza sono stati inseriti per possibile assonanza, ma sicuramente Rudi Garcia non era tra le scelte ponderate dai tifosi del Napoli. Ma allora perché dare la panchina al francese? Questo è uno dei tanti dubbi che da agosto gli azzurri che vanno al Maradona o che seguono in trasferta la squadra si chiedevano (visto che è stato esonerato usiamo il passato).
La squadra costruita intorno alla “Chiesa del Villaggio” (male, visto che chi ha redatto il progetto o è ateo o non un costruttore, ma un carpentiere fuori dalle mura di Water 7 per citare One Piece) è stata un buco nell’acqua. Jens Cajuste centrocampista voluto da Rudi Garcia prelevato dallo Stade de Reims per 12 milioni di euro ha collezionato 13 partite realizzando 1 assist nel pari contro il Genoa. Minutaggio 251′ in Serie A e 47′ in Champions League. Valore attuale 10 milioni di euro (-2 rispetto a pochi mesi fa). Acquisto azzeccato? Dati alla mano assolutamente no, anzi il suo prezzo è anche sceso, di conseguenza più che sbagliato è incomprensibile. Centrocampista centrale senza troppe pretese, se doveva essere un ricalzo era meglio prendere Giovanni Fabbian che con la Reggina ha fatto molto bene in Serie B e soprattutto costava molto meno dello svedese.
Natan difensore del RedBull Bragantino acquistato per 10 milioni è l’unico che si salva della campagna acquisti estiva del Napoli. Giunto in punta di piedi si è fatto valere sul campo. Ha una buona tecnica e sa farsi valere. Unico “neo” aver saltato le prime partite per scelta tecnica (che ancora si deve capire quali fossero le motivazioni visto che il brasiliano uscito da una squadra poco conosciuta ha un talento enorme). La nota stonata del classe 2001 in questa prima parte di stagione è il rosso contro il Milan. Ci può stare anche se ha poi generato un caos indecifrabile. Inspiegabile l’esclusione contro l’Empoli in campionato. Che sia stata una delle strategie di Garcia? Tipo quelle in Ferrari usate con Charles Leclerc in questo difficile campionato di Formula 1? Può darsi.
Jesper Grænge Lindstrom centrocampista esterno proveniente dall’Eintracht Francoforte con un costo di 24 milioni di euro, più 5 milioni di bonus è il vero flop della campagna acquisti del Napoli. In questa stagione ha giocato 9 partite: 158 minuti in campionato e 12′ in Champions League. Un vero e proprio rincalzo da quasi 30 milioni di euro. È vero che Matteo Politano sta facendo una stagione paurosa con ben 6 gol e 4 assist in 16 partite tra campionato e Champions League, ma far spendere 30 milioni di euro per 170 minuti complessivi è uno spreco. Colpa dell’ambientamento climatico? A Francoforte il tempo è variabile e mentre al Sud Italia il giocatore probabilmente non si è calato nell’ambiente per il troppo sole. Ovviamente questa è l’unica spiegazione possibile visto che spendere 30 milioni per un ricalzo è eccessivo.
Il prossimo allenatore è Walter Mazzarri, un allenatore fermo da diverso tempo e che dopo l’esperienza a Napoli non ha fatto molto. Inter, Watford, Torino e Cagliari sono state le panchine allenate dall’ex mister della Reggina d’oro di Amoruso e Bianchi, senza ottenere risultati. Anche qui una decisione che lascia tantissimi dubbu, ma che a questo punto deve portare la nave in porto e non fare la fine della Noah di One Piece (ovvero distrutta). Il problema, come spiegato nei precedenti paragrafi, è stato prendere Rudi Garcia. Si doveva semplicemente pensare ad un allenatore capace di plasmare i giovani e i senior con maggiore vigore. Si doveva pensare più al medio-lungo tempo e sperimentare nuove strade anziché riprendere un mister che non ha mai dato il suo massimo, un po’ per colpa sua e un po’ per una mancanza di organizzazione.
Ma qual era il nome più adatto se i “big” non hanno dato l’OK? Forse era meglio puntare su un giovane come hanno fatto Genoa, Sassuolo, Frosinone, Monza e Reggina, ovvero un allenatore pronto a mangiarsi il mondo e capace (dopo anni) a relazionarsi con un campionato difficile come quello della Serie A. La fiches o il boero per dirla alla Giorgio Terruzzi era Filippo Inzaghi. Con la Reggina l’ex giocatore del Milan e della Juventus (per citarne alcune) ha dimostrato di saperci fare coi giovani e di plasmare la sua voglia di rivalsa con la squadra.
I soldi spesi per Cajuste e Lindstrom sarebbero stati risparmiati e al loro posto con molta probabilità sarebbero arrivati altri tipo il già citato Fabbian che nel ruolo di rincalzo avrebbe fatto la sua buona figura. Oppure al posto del costoso danese bastava un altro giovane per dare il cambio a Politano e coi soldi risparmiati forse si poteva puntare a Andreas Schjelderup spendendo 15 milioni di euro per un classe 2004 che volendo si poteva adattare sia come ala sinistra che come ala destra. Con l’arrivo dei due calciatori citati e con Filippo Inzaghi, Aurelio De Laurentiis probabilmente avrebbe decisamente risparmiato un 18 milioni di euro e magari qualche punto in più lo avrebbe avuto.
Il Napoli ha ha fatto una falsa partenza scegliendo Rudi Garcia e non puntando su un allenatore emergente perdendo il punto di riferimento, ovvero l’orizzonte dell’utopia. Ma come diceva Eduardo Galeano: “L’utopia è là nell’orizzonte. Mi avvicino di due passi e lei si distanzia di due passi. Cammino 10 passi e l’orizzonte corre 10 passi. A che serve l’utopia? Serve per questo: perché io non smetta mai di camminare”. Solo che Aurelio De Laurentiis ha preferito prendere l’ascensore e in attesa di un miracolo.