Dino Zoff oggi compie 76 anni
Zoff compie 76 anni: stiamo parlando del più grande portiere di tutti i tempi. Solo chi non lo ha visto all’opera può pensare che altri, prima e dopo di lui, gli siano stati superiori. Zoff era unico nel suo genere.
Faccio una premessa, dovuta: sono un po’ di parte. Zoff è stato l’idolo della mia infanzia. Ricordo ancora con piacere una mattina del 6 gennaio quando svegliandomi, dopo accuratissimo giro della casa, trovai il regalo che mi aveva portato la Befana: il completino da portiere: maglia nera con collettino azzurro, pantaloncini imbottiti, ginocchiera. Per colpa di Zoff ho passato infanzia ed adolescenza a giocare in porta. Probabilmente influì non poco anche il fatto che Zoff era il portiere del Napoli, non lo nego. Sta di fatto che anche quando passò al nemico (e non ci fu alcun dubbio che fu venduto, all’epoca i calciatori non potevano neanche rifiutare il trasferimento) Zoff restò l’idolo.
Il portiere che parava tutto senza fare miracoli
Il più forte di tutti i tempi. Ora dire una cosa del genere può sembrare forte. Prima e dopo di lui ci sono stati grandissimi portieri. Ma Zoff aveva una dote che lo differenziava da tutti gli altri: non aveva bisogno di fare miracoli. Non che non li sapesse fare, sia ben chiaro. Una sua parata su una conclusione imparabile di Juliano ci è costata uno scudetto. Quella partita è passata alla storia come quella di José core ‘ngrato. Ma se Zoff non avesse tenuto in piedi la Juve in precedenza, ti saluto core ‘ngrato.
Ma torniamo al fatto che non faceva miracoli. Non ne aveva bisogno perché aveva il dono di sapere in anticipo dove arrivava la conclusione. Era lì, pronto a far sembrare semplice tutto. Si dice in genere senso del piazzamento: sarebbe più corretto parlare di sesto senso. Gli avversari tiravano e lui era lì, già lo sapeva. Non aveva bisogno di fare miracoli anche per un altro motivo: non sbagliava mai le respinte (le rare volte in cui non bloccava il pallone, sia ben chiaro). Oggi i portieri, tutti i portieri, non bloccano mai la palla: si dice perché sono cambiati i palloni, può essere. Il dramma è che sbagliano anche le respinte. Zoff no. Le sue respinte erano telecomandare: finivano in calcio d’angolo, a 30 centimetri dal palo. Lui non respingeva, accompagnava il pallone lateralmente. Un fenomeno.
Altro che Buffon
C’è chi dice che Buffon sia superiore. Non scherziamo. Grandissimo portiere, quello della Juve, no c’è dubbio. Ma portiere che è costretto a fare i miracoli, a differenza di Super Dino. Poi per amor di Dio, classifiche di questo genere non si possono fare, è tutto molto arbitrario. Resta il fatto che Zoff per me è il numero 1. Ricordo ancora la prima volta che lo vidi giocare. In un Napoli-Mantova, lui era l’avversario. Una gara pazzesca, un tiro a bersaglio. Che si schiantava contro un muro. Alla fine vinse il Napoli, gol di Bianchi. Era il nove aprile del 1967, non avevo ancora 6 anni. Se a distanza di una vita ricordo ancora quella partita e quel portiere avversario, qualcosa vorrà dire…
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Giornalista