Nel corso del consueto appuntamento televisivo post-gara, Umberto Chiariello ha commentato la sconfitta del Napoli contro la Fiorentina, che pare abbia estromesso gli azzurri dalla lotta scudetto. Nondimeno, il protagonista della trasmissione concede alla squadra partenopea ancora una piccola speranza, sulla scorta di un princìpio semplice, quanto evidente: “E’ finita quando è finita…“.

Le sue motivazioni poi Chiariello l’ha espresse con dovizia di particolari: “Questo è un campionato che non può dare sentenze definitive a sei giornate dalla fine. L’Inter, resuscitata contro la Juve, nella migliore partita dei bianconeri, adesso ha ripreso il passo avendo battuto il Verona con discreta sicurezza. Sembrava aver abdicato, ora torna ad essere la favorita. Ma siamo sicuri che le vincerà tutte, le ultime sei, e anche il recupero a Bologna? Perfino il Napoli ha ancora possibilità, nonostante abbia perso 5 partite in casa. Attenzione però a guardarsi anche le spalle dalla Juve, che di riffe e di raffe è sempre là…”.

Insomma, durante a “Campania Sport” il padrone di casa ha cercato di rincuorare tutto l’ambiente, con dosi massicce di ottimismo: “Il campionato però non è finito, perché queste sei partite il Napoli le può vincere e la quota 84 è quella scudetto indicata da Allegri. Calma e gesso. Certo le speranze diminuiscono ma questo campionato non autorizza sentenze anticipate!”.

Piedi buoni e cuore freddo

Chiariello ha voluto approfondire le motivazioni tecnico-tattiche alla base dell’inopinata sconfitta casalinga con la Viola: “Questa squadra ha perso col gioco, perché la Fiorentina ha riempito l’area di rigore azzurra, ha giocato al calcio e il Napoli era in grande difficoltà a centrocampo…”.

Sul banco degli imputati innanzitutto Luciano Spalletti: “Non sono riusciti i cambi, che fanno tanto discutere. Spalletti non ha convinto affatto, né con le scelte iniziali, che con quelle successive. Perché esce Insigne? L’unico vivace dell’attacco con Osimhen, mangiato letteralmente da Igor e non esce Zielinski che non ha toccato palla per l’ennesima partita consecutiva…”.

Ovviamente, i calciatori non sono esentati dalle loro responsabilità: “Questa squadra è strutturalmente debole purtroppo, ci vuole gente di taglia e nerbo. Fabiàn Ruiz e Zielinski hanno l’oro nei piedi, ma il cuore freddo. Se rifondazione deve essere perché non si parte dalla cessione di questi due giocatori, che portano soldi e forse sostituiti da giocatori di carattere danno a questa squadra qualcosa in più. Demme è uscito completamente fuori dalle gerarchie; l’unico muscolare che può sostituire Anguissa…”.

Insomma, mai banale nelle sue considerazioni, Chiariello è tutt’altro che caustico verso determinati giocatori: “Abbiamo giocato con due uomini in meno e Politano a mezzo servizio. Quando a centrocampo lasci il solo Lobotka, non puoi pensare di vincere la partita. La responsabilità è sempre di chi va in campo; Fabiàn, che può tirare in porta, si guarda intorno e dà la palla agli avversari, è indecente…“.

Si salvano in pochi dagli strali della critica feroce. Uno su tutti, Victor Osimhen: “Non ha toccato palla, però ha corso talmente tanto che l’avversario è uscito distrutto e alla fine ha fatto assist e gol nonostante la pessima partita, perché il ragazzo dà l’anima!”.

La maledizione del 4

Chiariello ha concluso ‘editoriale di ieri nel corso del fortunatissimo format in onda su Canale 21 soffermandosi sui numeri, che talvolta sono asettici e vanno interpretati. Ma raramente traggono in inganno: “Il Napoli ha la maledizione del 4, perché non riesce mai a vincere la quarta partita di seguito. Ha cominciato il campionato con tre vittorie consecutive e poi è andato a pareggiare a Leicester in Coppa. Poi ne ha fatte altre tre consecutive ed è andato a perdere in casa con lo Spartak in Coppa. Poi dopo altre tre vittorie è andato a pareggiare a Roma con le polemiche per il rigore su Anguissa. Poi dopo altre tre vittorie di seguito e pareggia in casa col Verona. A gennaio dopo tre vittorie di fila, c’è la sconfitta in casa con la Fiorentina in Coppa Italia. Dopo un altro filotto il pareggio in casa con l’Inter. Ed ora che ha vinto con Verona, Udinese e Atalanta si ferma con la Fiorentina di nuovo. E’ un caso o è un problema strutturale?”.

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