Gli ultimi giorni di mercato riservano sempre qualche sorpresa, così il Napoli continua a riflettere sul vice-Lobotka, perché fino a venerdì ha tempo per tentare di rinforzare eventualmente il centrocampo con un nuovo acquisto.
Magari, dopo Lindstrøm, la società cercherà di piazzare un ultimo colpo, per dare a Garcia una rosa ancora più completa. L’allenatore francese, infatti, è pienamente consapevole del buco in organico nello slot di alternativa al pivote slovacco. Finora s’è arrangiato, sperimentando Østigård in un ruolo non suo.
Ma se non dovesse sbloccarsi la situazione legata a Diego Demme, qualche nuvola grigia potrebbe affacciarsi all’orizzonte della squadra partenopea. Il tedesco percepisce uno stipendio elevato – 2,5 milioni di euro netti -, tale da spaventare sia Verona e Genoa, che avevano fatto un timido sondaggio, ovviamente irrealizzabile con quell’ingaggio. Pare che abbia anche rifiutato la corte dell’Hertha Berlino, nobile decaduta, appena retrocessa in Zweite Bundesliga.
Insomma, al momento, ha scelto di aggrapparsi al suo contratto, forte della scadenza il prossimo 30 giugno. Nondimeno, sembra davvero ai margini del progetto tecnico, pur non trovandosi formalmente fuori rosa.
Mediana più convenzionale
E’ presumibile, tuttavia, che Garcia possa avesse già la soluzione in casa. A un certo punto della gara contro il Sassuolo, precisamente con l’ingresso contestuale di Elmas, Cajuste e Simeone, ha cambiato il sistema di gioco, inizialmente schierato con il classico 4-3-3. Ridisegnando il centrocampo con due frangiflutti muscolari – Anguissa e Cajuste -, conservando comunque intatta l’ambizione di controllare il possesso.
Gli azzurri hanno continuato a proporre con successo un calcio offensivo pure ricorrendo a una linea “convenzionale”. Dunque, utilizzando una tattica diversa da quella caratterizzata dal solo “regista arretrato”.
Una strategia legata alla necessità di rendere la propria struttura adeguata a prevenire l’eventuale perdita del pallone, avendo una mediana a quattro. Mantenendo un atteggiamento assai propositivo, in grado di ribaltare con efficacia i flussi attraverso le transizioni di un dribblomane ipercinetico come Kvaratskhelia. Magari bloccando al contempo Elmas, da esterno destro di concetto, affinchè non si sbilanciasse troppo il baricentro in avanti.
Doppio centravanti
Fondamentale, in questo scenario, il coinvolgimento e lo spirito di sacrifico del doppio centravanti in zone diverse dagli ultimi sedici metri. Osimhen e Simeone ha continuato a insidiare la retroguardia dei neroverdi, svolgendo, a turno, le funzioni proprie della seconda punta. Abbassandosi, per cucire la manovra. Oppure defilandosi sui lati, attirando fuori posizione Erlic o Tressoldi, e favorendo l’inserimento centrale del compagno d’attacco.
Insomma, certi dettagli vanno sicuramente approfonditi. Ma la strada potrebbe essere quella giusta. Sempreché, sia ben inteso, Garcia non voglia riarruolare alla causa Demme. Occorrerà, però, una certosina opera di recupero per instillare nel tedesco la giusta scintilla motivazionale. Stimolandone ego e orgoglio in direzione di un obiettivo preciso: essere utile alla causa azzurra.
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