Si è parlato tanto di Superlega in Europa, ma per adesso non se ne è fatto nulla. L’ECA tornerà alla carica, ma in questo contesto di pandemia coronavirus è tutto fermo. Tuttavia, circostanze straordinarie stimolano il cambiamento. Un cambiamento duraturo. E questo cambiamento non sta arrivando (ancora) dall’Europa, ma da Oltreoceano La Liga MX, il campionato di calcio più importante del Messico, ha votato per eliminare il suo schema di promozioni e retrocessioni per cinque anni.

La decisione ha scatenato un dibattito furioso in tutto il calcio messicano, con giocatori di spicco che spingono per tornare al sistema precedente e tifosi furibondi. Alcuni, tra cui Rafa Marquez, ex Barcellona e passato anche per il Verona, hanno sostenuto che il passaggio a un sistema chiuso permetterà alla MLS di superare la Liga MX e di diventare il campionato di calcio più importante del Nord America.

Ma in realtà è proprio il contrario. È una mossa verso il modello MLS. Si tratta di un riconoscimento del fatto che le franchigie MLS, nonostante le fan base più piccole e meno appassionate di calcio rispetto a quelle messicane, rappresentano investimenti più interessanti rispetto ai club della Liga MX in questo momento. In molti hanno paura a dirlo, ma qualcuno in Messico si sta facendo avanti: “C’è una logica nella struttura americanizzata della MLS. E la Liga MX, a quanto pare, è pronta a mettersi in riga”.

Alejandro Irarragorri, proprietario della Liga MX, ha esposto il caso sabato. Ha scritto che la MLS “è cresciuta in modo ordinato, lento, ma costante in tutti i sensi: commercialmente, a livello di infrastrutture, struttura finanziaria, portata e livello del campionato”. I suoi fondamenti sono solidi, il suo mercato molto ampio, rilevante nel potere d’acquisto e in crescita”. Oggi i club di MLS hanno un fatturato annuo molto più alto rispetto a quelli messicani La MLS, in altre parole, ha molte cose che la Liga MX desidera.

 

Atlanta FC vs Club America

Tuttavia, anche la Liga MX ha tante cose che la MLS desidera. Ecco perché nel 2018 le due leghe hanno stipulato una partnership che già comprende due nuove competizioni interlega, e perché i leader a nord e a sud del confine prevedono di progetti ancora più grandi. Il commissario della MLS Don Garber ha definito una Superlega “il sogno finale” e, ipoteticamente, “una potenza nello sport professionistico”.

Alla luce di tutto ciò, non si può non considerare la manovra della scorsa settimana della Liga MX come un passo verso una Superleague nordamericana. Per Irarragorri la Superlega sarebbe vantagiosa si per Liga MX sia per MLS a lungo termine. Gli scettici hanno bollato questo progetto di Superlega come “una fantasia”. Per i realisti, invece, è il futuro.

Perché una Superlega nordamericana avrebbe senso

Il motivo principale per cui una Superlega nordamericana avrebbe senso per chi ha il potere di crearla è il denaro. Le leghe chiuse sono progettate per far intascare soldi ai gestori di queste leghe. Un campionato chiuso con una vasta portata – da Città del Messico a Seattle, e da Toronto a Los Angeles, e da New York a Tijuana – potrebbe essere estremamente redditizio redditizio.

Ma è anche importante capire che i profitti non significano automaticamente sfruttamento. Sì, gli sport di massa sono pieni di miliardari che sfruttano la manodopera. Ma i profitti e il potenziale consentono anche gli investimenti. Naturalmente, i tifosi dovrebbero anche fare pressione sui proprietari affinché investano le entrate nello sport e le distribuiscano nel migliore dei modi, ma le entrate sono un tassello fondamentale del puzzle. È così che lo sport cresce.

Una Superlega nordamericana sarebbe anche un prodotto che attrarrebbe più appassionati, più soldi e, di conseguenza, calciatori di maggior livello. Ciò che ha frenato la MLS, per decenni, è un mix di avversione al rischio e proventi relativamente bassi dai diritti TV. Le leghe sportive più importanti ottengono ingenti somme per i diritti di trasmissione. Queste somme vengono filtrate dalle squadre, che le investono sui giocatori, il che aumenta la qualità del campionato. La MLS non ha mai ottenuto somme così ingenti, e alcuni proprietari – non tutti – non sono stati disposti ad aumentare gli investimenti, senza avere garanzie che il loro aumento si sarebbe tradotto in maggiori profitti. Per loro, i profitti erano alla base di tutto.

E una Superlega nordamericana porterebbe profitti a iosa. I club della Liga MX attirano un pubblico televisivo enorme, sia in patria che negli Stati Uniti. Le loro partite attirano circa il doppio degli spettatori rispetto alle partite della MLS negli Stati Uniti. Una perfetta combinazione tra la passione per il calcio calcio dei messicani e la stabilità economica, l’attrattiva aziendale e la forza di marketing della MLS è ciò che attrae sia la Liga MX sia la MLS.

Una Superlega è il percorso del calcio a stelle e strisce verso l’elite mondiale

In realtà i punti negativi relativi alla Superlega nordamericana non sono molti. Vero che le principali competizioni nazionali sono sempre state campionati nazionali. In un contesto calcistico come quello della MLS, che prevede già un sistema di Lega chiusa, il passaggio alla Superlega nordamericana non sarebbe traumatico. Le competizioni primarie dovrebbero avere una portata più ampia, non più ristretta. Dovrebbero scegliere da un pool più profondo di squadre di qualità, in modo da ridurre il gap e alzare l’asticella della competitività. La differenza con l’Europa è che i campionati nazionali nel Vecchio Continente non sono mai stati chiusi e vantano una storia spesso ultracentenaria.

Il principale problema logistico di una lega nordamericana sarebbe dato dai viaggi. Ma le squadre MLS viaggiano già in tutto il Paese. Un viaggio da New York a Città del Messico non sarebbe nemmeno tra i cinque viaggi su strada più lunghi per le squadre di questa Superlega. Per le squadre in Texas e Los Angeles, i viaggi fino in Messico sarebbero relativamente breve. Pertanto, ciò non dovrebbe essere un ostacolo. Perché una Superlega può rappresentare il passepartout per far entrare MLS e Liga MX nell’elite del calcio. In particolare i club a stelle a strisce, che attirano decisamente maggior flusso di denaro.

I proprietari delle franchigie di MLS amano fare proclami coraggiosi sulla futura posizione globale della Superlega. Sul fatto di diventare una delle migliori cinque leghe al mondo nel giro di 10 anni e la migliore entro 25 anni. Allo stato attuale queste proiezioni possono sembrare assurde, ma immaginate, per un secondo, che le superleghe continentali diventino la norma. Che una versione europea diventi la Superlega di destinazione indiscussa per ogni giocatore del pianeta.

Una Superlega nordamericana potrebbe diventare il campionato di destinazione e un punto di arrivo dei calciatori nordamericani. E se un calciatore come Lautaro Martinez, invece di passare dal Racing all’Inter a 21 anni, si trasferisse a 18 o 19 anni a Miami e poi a 21 o 22 a Barcellona? E se giocatori come Edson Alvarez o Raul Jimenez non se ne andassero mai?

Questo è il percorso della MLS per diventare il “secondo miglior campionato del mondo”. Da sola non ci riuscirebbe mai. Può farlo in tandem con la Liga MX.

Come potrebbe funzionare una Superlega nordamericana

Ci sono, naturalmente, delle complessità logistiche. Le più spinose riguardano la ripartizione delle entrate e i tetti salariali. Ma il formato della Superlega? Ci sono diverse opzioni allettanti e realistiche. Quella che segue è una che ne stanno proponendo.

Né la MLS né la Liga MX spariranno. Si pensa di creare un campionato a 18 squadre al di sopra di entrambe. Questo campionato che prenderebbe il nome di Superlega nordamericana. Un possibile anno di partenza è il 2026, in concomitanza con i Mondiali. Verrebbero scelte 8 compagini messicane e 10 di MLS. Sulla base dei risultati degli ultimi anni e del fatturato, se le squadre venissero decise oggi sarebbero: Atlanta, Chivas, Club America, Cruz Azul, LAFC, LA Galaxy, Miami, Monterrey, Montreal Impact, NYCFC, New York Red Bulls, Pachuca, Portland, Pumas, Seattle, Tigres, Toluca, Toronto.

Le 18 squadre giocheranno una stagione regolare equilibrata con 34 partite. Le prime quattro arriverebbero ai playoff. Le due peggiori squadre statunitensi/canadesi verrebbero retrocesse in MLS; le due peggiori squadre messicane verrebbero retrocesse Liga MX. Ci potrebbe essere una sorta di playout. Il sistema prevererebbe naturalmente delle promozioni, con le prime due di Liga MX e le prime due di MLS che verrebbero promosse in Superlega.

Le coppe nazionali verrebbero eliminate e si lavorerebbe con CONCACAF per modificare la Champions League. I campionati nazionali perderebbero valore ma, in base ai progetti, verrebbero salvaguardati in quanto ogni anno due squadre andrebbero in Superlega.

Creando un campionato al di sopra della MLS, piuttosto che al di sotto di essa, un sistema di promozioni e retrocessioni potrebbe attrarre i prorpietari delle franchigie. “Stiamo alzando l’asticella: vi stiamo dando accesso a qualcosa di meglio”.

La Superlega farebbe un sacco di soldi. Gli introiti sarebbero comunque condivisi tra tutti i partecipanti di SLN/MLS/Liga MX, il che significa che la redditività non andrebbe solo a beneficio delle squadre della Superlega, ma di tutti. Squadre come Kansas City e Minnesota riempirebbero comunque gli stadi ogni fine settimana, anche se rimarrebbero nella MLS. Gli introiti radiotelevisivi e commerciali per tutte le parti coinvolte salirebbero alle stelle.

Attualmente non c’è una competizione settimanale, in tutto il mondo, che attiri l’interesse calcistico di un intero continente. MLS e Liga MX hanno l’opportunità unica di crearne una. Essere i primi. La Superlega è in futuro. In Europa speriamo che arrivi quanto più tardi possibile, il Nord America sembra più che mai a portata di mano.

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