Guido Trombetti commenta la vittoria del Napoli contro il Torino, il ruolo dei giocatori e l’atteggiamento di Spalletti.
Sulla vittoria del Napoli a Torino
“Il Napoli ha un qualche interesse (anche economico) a mantenere il terzo posto. Mi sarebbe piaciuto che Insigne avesse ceduto il rigore a Mertens per fargli raggiungere i 150 gol con la maglia del Napoli a fine campionato. Ma non è nella sensibilità del capitano.
Giocatori: In-Out e ottica Champions
“In difesa confermerei tutti tranne chiaramente Ghoulam e Malcuit. Ma Mario Rui dovrà essere una ottima riserva prendendo finalmente un terzino sinistro titolare adeguato (pare che manchi solo l’ufficialità per Oliveira). Zanoli secondo me merita un discorso a parte. Considerato che avendo avanti “robocop” Di Lorenzo rischia di fare un anno in panchina, lo manderei a giocare perché per crescere ne ha la necessità.
A centrocampo confermerei Lobotka, Anguissa e il tuttofare Elmas (che piace tanto a Spalletti) mentre invece farei cambiare aria sicuramente all’irritante e incompiuto Zelinski, forse a Fabian Ruiz (tra l’altro pare che se ne voglia andare) se riuscissimo a venderlo bene e a Demme (che Spalletti non vede).
Come ali a sinistra sappiamo che non ci sarà Insigne che potrà essere sostituito dal primo acquisto della stagione (è ufficiale e quindi possiamo dirlo), il giorgiano dal nome impronunciabile, che a detta di tutti gli addetti ai lavori è un gran talento. A destra potrebbero rimanere entrambi Lozano e Politano (anche perché non è che possiamo cambiare tutta la rosa). In attacco confermerei Oshimen e Mertens (ma comunque prenderei un trequartista perché Ciruzzo ha 35 anni e poi Spalletti con lui sotto punta vede la squadra sbilanciata). Non terrei Petagna che per certi livelli non sembra essere adeguato.
Due parole su Spalletti
E’ un allenatore tipico da posizionamento Champions che è stato, è e sempre sarà il vero obiettivo della società. È la sua storia che lo dice: ottimi campionati, qualificazione Champions ma mai il guizzo finale anche con squadre attrezzate come l’Inter o la Roma. Però spero che la maturità lo porti sempre di più ad evitare contrapposizioni con i leader della squadra. La sua storia dice anche questo: come non ricordare le dispute con Hulk allo Zenit in Russia, Totti alla Roma, Icardi all’Inter e nel finale di questo campionato mi sembra che abbia cominciato con Mertens.