Viva viva o Senegal” …cantava la leggenda Pino Daniele e mai profezia fu più azzeccata, perché Napoli ha nel suo prossimo Capitano il cuore senegalese e ora Campione d’Africa. Teneva molto Kalydou a questa manifestazione e nella finale di domenica sera ha avuto il giusto premio, al suo impegno. La Finale con l’Egitto si decide ai calci di rigore, dopo lo 0 a 0 dei tempi regolamentari, Koulibaly segna il primo tiro dal dischetto ed il miglior giocatore del torneo, così premiato, mette a segno l’ultimo rigore che decreta il Senegal vincitore della Coppa d’Africa.

Ora è festa grande per i Leoni della Teranga, come se avessero vinto un Mondiale, è stata data una giornata di festa nazionale e i calciatori saranno ricevuti dal Presidente della nazione, dopodiché il Comandante rientrerà a Napoli.

Nell’altra finale, per il terzo o quarto posto, vince anche il Camerun di Anguissa: partita incredibile dove il Burkina Faso si trova avanti di tre gol fino al settantesimo, poi si scatena Aboubakar, capocannoniere del torneo, con una doppietta per un clamoroso 3 a 3 . La finale si decide ai calci di rigore, dove a trionfare è la squadra di casa, con l’ultimo tiro dagli undici metri decisivo di Oyongo; Anguissa resta in panchina per tutta la partita, pronto per tornare agli ordini di Spalletti.

Chi esce dall’undici titolare

Ancora qualche giorno di festa per Koulibaly e compagni prima di rientrare a Napoli, da valutare poi le condizioni dei due, come ha detto Spalletti, prima di decidere chi mettere in campo contro l’Inter. Adesso però nasce un problema, chi cederà il posto ai due africani? Il Juan Jesus visto anche a Venezia non lascia spazio a dubbi, si muove con una disinvoltura invidiabile e con Rahmani mette a segno un altro clean sheet.

Per non parlare del centrocampo, dove Lobotka da prova di un’altra prestazione maiuscola al Penzo, sicuramente il migliore in campo dei suoi, punto di riferimento e risolutore di tutti i problemi dei suoi compagni. Ad oggi immaginare un Napoli senza lo slavo tra i titolari è eresia. Stesso discorso per Fabian Ruiz, anche se col Venezia lamenta qualche sbavatura.

Ovviamente mister Spalletti gongola di fronte a questi problemi, come sottolinea lui stesso nel dopogara, rilevando l’importanza degli uomini a disposizione per questo caldissimo mese di campionato. Ci sono diversi giorni per lavorare e riflettere sulla sfida con l’Inter, certo è che prima di rinunciare a chi ha portato il Napoli ad oggi in questa posizione, ci vorrà un bel po’.