Il Calcio italiano è sotto attacco. Un fato sinistro e meschino si è accanito sul Bel Paese. È sotto attacco quel filone romantico, dolce e garbato che fu della famiglia Garrone.
Lo è Genova, Cremona e Torino. Italia tutta.
In una clinica londinese si è spento, questa mattina, Gianluca Vialli.
Ogni parola è superflua.
È un giorno di lutto profondo. Gianluca era e resta patrimonio nazionale. È un momento difficile per il mondo calcio italiano.
A pochi giorni dal dolore Mihajlovic, ci ritroviamo intorno alle spoglie di un uomo serio, educato e rispettoso. Compito.
Lutto, triste e faticoso.
Faticoso da digerire e che attiva rabbia. Dolore e consapevolezza per la infinita caducità della vita terrena.
I credenti scrivono terra che torna terra.
Lottatore dal sorriso tenero. Non ha mollato la presa mai e si è speso fino all’ultimo istante.
Negli occhi mille ricordi e mille gesti da campione.
Ogni città avrà i suoi.
Al Paese che oggi piange e si stringe intorno agli affetti più cari, resta un abbraccio ed un pianto.
Pianto da Campione d’Europa. Tra le braccia il fratello di una vita. Roberto Mancini.
C. t. che a distanza di un solo giro di lancette, perde un altro tassello di vita.
L’Italia è sotto attacco del fato.
I Greci credevano esistessero tre dee della morte. Le chiamavano Moire, i Romani le Parche.
Atropo era colei che tagliava il filo della vita.
Affidiamo il nostro pensiero alla teatralità della morte e consegnamo Gianluca alla storia calcistica del Paese.

Terra alla terra, acque al mar ritorneranno.
Ti sia lieve la Terra, Amico Gianluca.

Vialli
Vialli