Incontriamo Daniele Serappo, allenatore e già Consigliere Nazionale dell’AIAC (l’Associazione Italiana Allenatori Calcio), per la componente professionisti. Una carica prestigiosa, che completa un percorso iniziato quattordici anni fa a livello dilettantistico, culminato con l’abilitazione UEFA A.
Serappo ci racconta un po’ quest’estate particolare. Un viaggio tra la Nazionale di calcio, la Figc, e tanto altro, in esclusiva su persemprenapoli.it
il Presidente Gravina, oggi sulla graticola, La Nazionale, il caso Juve, Mancini…Ma di dimissioni neanche l’ombra, lei cosa ne pensa?
“Innanzitutto il presidente Gravina è un presidente che è stato eletto: su come funziona la democrazia in ambito delle Federazioni Sportive è un aspetto che porterebbe via giornate di confronto, ma il Presidente Gravina è stato eletto, cosa che in ambito sportivo soffre, più che altro, del riscontro del risultato sportivo. Quando si è arrivati alle dimissioni del Presidente Tavecchio, dopo la mancata partecipazione a Russia 2018, Carlo disse in assemblea a Roma che lasciava una Federazione con i conti sani, sanissimi, “in rampa di lancio”, ma pagò però un risultato sportivo. Il Presidente Gravina, ha un’grande credito da spendere ancora, cosa questa anche casuale e non certo immeritata perché il campo da sempre merito, ma è stata pur sempre una casuale vittoria agli Europei (ai calci di rigore per semifinale e finale, n.d.r.) e ciò che è venuto a seguire è un risultato che non lo ha visto delegittimato all’ interno del Consiglio Federale. Quindi l’altra via sono quelle delle dimissioni, ma questa è una scelta personale, non possono essere imposte, possono essere chieste, ma nulla di più’. In questo momento la Federazione, può definirsi blindata negli interessi tutelati di tutte le parti. L’Associazione Allenatori, ad esempio, che dovrebbe funzionare come sindacato, ma dovremmo poi differenziare tra Associazione e Sindacato, è chiamata a tutelare gli interessi degli allenatori, ma è oggi un vero e proprio braccio armato della Federazione all’interno del settore tecnico: cura e gestisce per questa con un controvalore di milioni di euro gli aggiornamenti per gli allenatori e i corsi periferici per allenatori, motivo per il quale a Napoli c’è un detto, “la nave cammina e la fava si cuoce”, oggi ci rammarichiamo, abbiamo perso i Mondiali, ma domani riapriamo gli occhi ed ognuno di noi torna al proprio lavoro, ecco il senso del proverbio, perché dovrebbero delegittimarlo Gravina ? Non penso questo possa essere richiesto, tutti hanno la tasca piena, e a tutti va bene cosi, tutti legati agli altri, e chi prova a dire qualcosa di diverso, viene seccato… meglio bastonato”.
Il calcio italiano sembra cadere sempre più nel limbo…cosa succede al sistema e chi i responsabili di questo crollo?
“Prima va detto che noi siamo inquadrati in un contesto comunitario, quindi per stranieri dobbiamo parlare di extracomunitari oppure comunitari. Fatta questa premessa, vorrei ricordare che il Settore Giovanile Scolastico federale, ha oggi un presidente, Vito Tisci, Presidente anche del Comitato Regionale Puglia, che non viene dal calcio, ma dalla Pallavolo, e questo fa riflettere. Ma ci sono a vario titolo anche altri profili come Josefa Idem che arriva addirittura dal canottaggio e abbiamo di recente avuto come vicepresidente della Lega di C, un’attrice! Oggi presidente della Lega A Femminile, è una giornalista, cioè la moglie di Paolo Rossi, che ha come credito calcistico, l’essere stata la moglie di Paolo Rossi., ma chi è venuta prima di lei, era la figlia del compianto Presidente Mantovani: è stata lì per tanti anni, probabilmente perché’ figlia dell’amato – da tutti -, Presidente Mantovani. A mio modo di vedere, nessuno di queste figure è stata in grado di dare qualcosa al movimento del calcio femminile che on è mai stato in grado di svoltare, accelerare; oggi neanche più la scuola di Coverciano è un punto di riferimento: mentre la Ferrari, annaspando, resta saldamente un riferimento italiano, a noi restano i bei prati di Coverciano, ma altrove con lavoro, metodo ed impegno, sono venute su Federazioni come quella dell’Islanda, piuttosto che altre che sono riuscite a fare cose straordinarie. La Macedonia, ad esempio, si è dovuta fermare davanti al Portogallo, ma comunque è arrivata a giocarsi quel tipo di gara, creando senza dubbio un “volano calcistico” in un piccolo paese per quanto concerne il calcio. I numeri del calcio da noi, sono in evidente caduta libera, e c’è il rischio che migliaia di società avranno seri problemi in futuro a causa delle risultanze del nuovo Decreto legislativo 36/2021 che neanche il Governo del calcio, ad oggi, è riuscito a dare un indirizzo per la tenuta in prospettiva del sistema stesso. A mio modo di vedere il calcio, in Italia, si mantiene solo ed esclusivamente, ma non lo dico con tono polemico piuttosto con spirito critico sperando possa essere apprezzato come tale, si mantiene su di uno spot che è una partita di 98 minuti trasmessa su una pay-tv! Auspicabilmente una partita di cartello, perché’, con tutto il rispetto, Crotone-Frosinone in serie A, probabilmente la vedrebbero anche in pochi…con tutto il danno che questo ha arrecato al calcio minore, depauperando anche il calcio dilettantistico. Oggi sui network riguardiamo foto di squadre degli anni ottanta, settanta, in bianco e nero, a colori, tra serie b ed eccellenza, Campania, Sicilia, Puglia, Toscana, stadi gremiti…oggi questo non accade più proprio perché le paio-tv, che hanno arricchito pochi, ed impoverito tanti”.
Tornando alla Nazionale, Ventura, Conte, Mancini, ed ora Spalletti, chi vince, chi perde. Insomma, come vede il futuro azzurro?
“Ogni Commissario Tecnico è la scelta anche di un determinato momento politico della Federazione: il risultato sportivo sicuramente cambia quello che può essere il giudizio, e su questo è certamente Mancini che ne esce vittorioso visto l’Europeo vinto, anche se è mancata la qualificazione al Mondiale. Anche Ventura, per esempio, aveva avuto stessa sorte, un Mondiale mancato, ma non aveva giocato una finale Europea come Mancini. Spalletti è tutto da vedere ma in animo lui è ad oggi ancora un allenatore, non è un selezionatore, quello lo vedremo a Valle nel percorso. Io mi sono permesso di dire, ad alcuni giornalisti che mi hanno intervistato, che c’è grande differenza tra allenatore e selezionatore; probabilmente la Federazione avrebbe potuto interpellare qualcuno non legato ad alcuna società, tipo Antonio Conte, già con esperienza da CT, quindi già in passato selezionatore ed in grado di attivarsi in tempi brevissimi, per essere pronto poi alle due partite prossime che rappresentano uno scoglio certamente ostico, non tanto per il ranking degli avversari, ma perchè per tradizione a settembre fatichiamo su ogni fronte, anche se quest’ anno abbiamo cominciato prima, contro chiunque poiché dobbiamo ancora rodare. Quindi dovremmo valutare Spalletti a Valle e con lui chi ne ha avvallato la scelta”.
I miei personali ringraziamenti, e quelli della redazione di persemprenapoli.it, giungono al dott.Daniele Serappo, allenatore Uefa A ed ex Consigliere Nazionale dell’AIAC. per averci concesso, in esclusiva, questa intervista.
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