Tarallo: Sepe è l’erede ideale di Reina
“Il Napoli ha già in organico l’erede di Reina: Sepe ha solo bisogno di giocare, è un grande portiere”. Testi e musica di Luciano Tarallo, da ex preparatore dei portieri del Napoli è persona altamente qualificata per esprimere questo giudizio. Anche se il fatto che Sepe sia una sua creatura un piccolo sospetto di parzialità lo fa nascere.
Luciano Tarallo però non è uno che accetta discorsi del genere. E nel corso di “Per Sempre Napoli, la trasmissione diversamente obiettiva” su Capri Event ha spiegato bene il concetto. “Credetemi, il mio è un’opinione professionale, per nulla determinata dall’affetto che certamente porto per il ragazzo. La verità è che Luigi è un grande portiere, merita spazio. Su di lui ho scommesso quando era un ragazzo della Primavera. In società non ci credeva nessuno, ma quando poi venne a giocare con l’Empoli al San Paolo tutti si ravvedettero”.
Ma si può dare la porta del Napoli ad un portiere che negli ultimi tre anni ha giocato in tutto 4 partite?
“E’ il gatto che si morde la cosa: non ci si fida perché ha giocato poco. Ma se non li si fa giocare non farà mai esperienza. Io penso che quando uno è bravo deve giocare. L’esperienza si fa in campo. Sepe a Empoli ha dimostrato di essere portiere da serie A”.
Sepe ha pagato la scelta di andare a Firenze
Forse è stato un errore lasciare Empoli. Fosse rimasto lì oggi avrebbe l’esperienza necessaria…
“Vi racconto un episodio. Io raggiunsi Dimaro il 13 luglio, stiamo parlando del primo anno di Sarri. Arrivo e vengo a sapere che Sepe è in partenza, lascia Napoli per Firenze. Non ho avuto neanche il tempo di parlargli. In realtà lui era felicissimo di essere a Napoli, ma sperava di avere garanzie di giocare almeno una quindicina di partite. Le Coppe e qualche gara di campionato, invece capì subito che avrebbe giocato sempre Reina. A quel punto era tardi per tornare a Empoli, e scelse Firenze, dove era sicuro di essere titolare, al posto di Tatarusanu”.
Un errore: la Fiorentina puntò sul suo portiere di proprietà, e non su uno in prestito dal Napoli…
“Un errore, certo, ma Sepe è decisamente superiore a Tatarusanu. Purtroppo non è andata bene”.
Si dice che coi piedi sia più bravo di Reina, è possibile?
“No, e vi spiego anche il perché: Reina è ambidestro, calcia indifferentemente di destro e di sinistro. Luigi è bravissimo, ma è solo sinistro”.
Il Napoli sembra essere destinato a cambiare tutti e tre i portieri, scelta condivisibile?
“Su Reina è stata fatta una valutazione sia economica che in base alla carta di identità. Io l’avrei tenuto almeno un altro anno, ma poi ci sono scelte anche del calciatore. Rafael è potenzialmente un grandissimo portiere, ha tutti i fondamentali del ruolo. E’ in scadenza di contratto, penso andrà via, ma ribadisco che a me sembra valido. Quanto a Luigi è chiaro che non può permettersi un quarto anno senza giocare: se non ha garanzie è giusto che vada via. Semmai poi per tornare tra un paio di anni”.
Tarallo: Contini ha numeri, potrà essere utile al Napoli
C’è anche Contini, un altro pupillo di Tarallo.
“Nikita l’ho scelto io personalmente in un provino a Giugliano. C’erano 30 ragazzini, prendemmo solo lui. A mio avviso è un buonissimo portiere, e lo ha dimostrato ad esempio a Ferrara, in Lega Pro. E’ un 96, potrebbe in ogni caso essere utile al Napoli per la prossima stagione”.
Tarallo punterebbe su Sepe, ma il Napoli lo farà, può essere lui l’erede di Reina davvero?
“Nista stravede per lui, lui è un consigliere molto ascoltato da Sarri. Onestamente la vedo difficile, credo che andrà via, spero che il Napoli non persa il controllo del cartellino”.
Si fanno i nomi di Perin e di Leno per la porta del Napoli, chi sarebbe più adatto?
“Non mi convincono nessuno dei due. Perin coi piedi non è all’altezza delle necessità del gioco di Sarri. Leno è un 92, non conosce il campionato italiano, è una incognita al pari Sepe, se vogliamo”.
Quindi insiste per la conferma del suo pupillo?
“Per quello che vale il mio parere senza dubbio. Sono quello che lo conosce meglio sia dal punto di vista tecnico che mentale. So che sarebbe all’altezza del compito, temo però che non sarà così. Non perché Nista e Sarri non si fidino, ma perché sarebbe difficile da spiegare ai tifosi. Che al primo errore potrebbero metterlo in croce. Lo vedrei bene al Napoli, ma forse è giusto che possa andare altrove a giocare. E’ giovane, ha tempo per prendersi i pali del Napoli”.
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Giornalista