L’infortunio di Juan Jesus ha riaperto il dibattito sulla reale competitività dell’organico del Napoli. E quindi sul ruolo di Natan, che in queste prime settimane all’ombra del Vesuvio ha toccato con mano cosa vuol dire essere un capro espiatorio. Vivere quotidianamente la pressione di dover sostituire un “mostro” come Kim.
L’allenamento di rifinitura, infatti, ha scaricato sulle spalle di Garcia l’ennesima tegola in retroguardia. Come se non bastasse la pesantissima indisponibilità di Rrahmani per il match col Bologna, pure l’esperto ex Inter e Roma alza bandiera bianca.
Una situazione, dunque, che priva la squadra partenopea di entrambi i titolari del ruolo. Costringendo, di fatto, a schierare contro i felsinei Natan e Ostigard. Vale a dire, il terzo ed il quarto nelle attuali gerarchie.
Nondimeno, permane la sensazione che al “Dall’Ara” le cose possano andare con un copione diverso rispetto alle aspettative di tifosi e addetti ai lavori. Insomma, l’allenatore francese potrebbe risolvere l’emergenza attraverso una decisione rocambolesca: spostare Di Lorenzo centrale e mettere Zanoli in fascia.
Ovviamente, così facendo, in un colpo solo Garcia volterebbe le spalle alle scelte di mercato operate dalla società. Oltre a sbattere fragorosamente le porte in faccia al brasiliano acquistato dal Red Bull Bragantino. Mandandogli un messaggio inequivocabile. Quello di essere un indesiderato, almeno per ora, ai margini del progetto tecnico.
Una responsabilità forse troppo grade da accollarsi…
Santità presidenziale
Insomma, Natan e il Napoli sembrano davvero vincolati da una un’eccezionale scontentezza comune. Una disperazione figlia di una fase storica precisa, dove l’entusiasmo post scudetto ammanta la figura presidenziale di qualcosa vicino alla santità religiosa.
Per cui a De Laurentiis tutto viene perdonato. Anche spacciare un talento potenziale come Natan alla stregua del sostituto ideale di Kim. Del resto, la sua gestione ha vissuto di colpi inattesi, operazioni concluse in maniera roboante. Talvolta dagli effetti calcistici incerti. Ma dal forte impatto emotivo.
Ecco perché oggi preoccupa non poco il mutismo di ADL. La strategia per coprire la voragine creata dalla dipartita del coreano è stata un azzardo. L’impressione che si sia lavorato privi di un progetto concreto, usando invece le risorse già in rosa, privilegiando promozioni interne, non appare affatto campata in aria.
Adesso però il problema è finito sulle spalle di Garcia, finora incapace di pronosticare quando Natan potrà inserirsi stabilmente nell’undici di partenza.
Le previsioni dicono che oggi pomeriggio toccherà a lui. Vedremo…
Scelte ponderate, non azzardi
Nel frattempo, nella testa di Garcia prende corpo un’alternativa che avrebbe veramente del clamoroso. Effettivamente Zanoli riscuote la fiducia incondizionata del tecnico francese, che s’è speso in prima persona affinchè il terzino, rientrato in prestito dalla Sampdoria, rimanesse in squadra. Con la Doria ha dimostrato ampiamente di saper coprire lo spazio, nonché attaccare la profondità, con e senza palla. Un repertorio fatto di corsa, piede educato e cross.
Il Napoli delle ultime uscite ha avuto un preciso atteggiamento tattico, giocando con un baricentro molto basso. Uno scenario in cui potrebbe risalire il campo, appoggiandosi proprio alla spinta propulsiva in fascia garantita da Zanoli.
Dal canto suo, il Capitano si è costruito una solida reputazione di difensore completo. In altre circostanze, Di Lorenzo ha occupato la posizione centrale, svolgendo il compito con regolarità. Con uno stile sobrio, attento in marcatura, evitando errori grossolani oppure marchiane sbavature.
Ancora poche ore, e scopriremo la scelta di Garcia.
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