Con la pausa Nazionali inevitabilmente l’attenzione mediatica passa al mercato e alle questioni contrattuali. Puntuale, in questa solita pantomima, arriva la bomba sganciata da Vincenzo Pisacane. Lo scorso anno quando la querelle Donnarumma teneva banco, anche lui capitano in scadenza, Raiola non si è mai sognato di sventolare ai quattro venti i dettagli contrattuali tra lui e il Milan, per un rinnovo che di fatto non arrivò.

Eppure Pisacane acquisisce la procura di Lorenzo Insigne proprio da Mino Raiola, nel Maggio 2020. Allora si penso’ come ad una mossa per accompagnare il numero 24 ad un prolungamento a vita con la società partenopea. È si perché Vincenzo Pisacane innanzitutto è napoletano, dettaglio non da poco. Inoltre è amico di Insigne, conosciuto grazie a D’Ambrosio di cui detiene la procura. Infine ha ottimi rapporti con Giuntoli, creatisi per le procure su alcuni giovani del Napoli, tra cui Tutino, Bifulco e Palmiero, mandati poi a farsi le ossa nelle serie minori.

Con queste premesse tutto lasciava presagire ad un facile accordo tra le parti. D’altronde se si fosse voluto monetizzare al massimo il contratto di Lorenzo Insigne, si sarebbe tenuto Raiola, più che esperto in materia.

Scenari che cambiano vorticosamente

E allora cos’è successo nel frattempo? Certo c’è stata una pandemia di mezzo, con una consequenziale crisi di ricavi per tutte le società di calcio. La questione rinnovi contrattuali non è solo vesuviana. Il PSG non riesce a convincere M’Bappe’, anche lui prossimo alla scadenza; Romagnoli, capitano del Milan, è stato convocato da Maldini per discutere di una riduzione dello stipendio se vuole restare in rossonero. Ancora nessuna fumata bianca da Torino per quanto riguarda il rinnovo di Dybala. Insomma una situazione che coinvolge tutto il pianeta calcio, alla faccia delle lacrime di Messi quando lascia Barcellona.

Ovviamente di fronte ad uno scenario simile il Napoli non fa eccezione. Ma perché Pisacane se ne esce, dopo mesi di silenzio, in questo modo? A chi giova tutto questo? Se le parole del procuratore fossero vere, ovvero che il Napoli offrirebbe ad Insigne la metà dello stipendio attuale (circa 2,5 mln), cioè poco meno del doppio di quanto guadagna Lobotka, sembrerebbe in effetti una presa in giro. Sarebbe come dire che il Napoli non vuole rinnovare il contratto del Capitano.

Come se noi volessimo comprare un attico in centro offrendo 30.000 euro, un buon agente immobiliare non accetterebbe neanche la proposta. Allora se il Napoli avesse queste intenzioni, perché non provare a cedere il 24 nell’ultima sessione di mercato? Sicuramente non avrebbe incassato cifre folli, le famose proposte indecenti alla De Laurentiis, ma sarebbe stato comunque qualcosa rispetto allo zero che avresti oggi.

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In una delle ultime dichiarazioni rilasciate dal folletto di Frattamaggiore, dopo una partita, parlò di situazione difficile, per cui già a conoscenza delle distanze tra le parti. A meno che, Pisacane non abbia voluto lanciare un appello alla società, come a dire, noi vogliamo restare a Napoli, offrici qualcosa di ragionevole.

Al momento questa sembra l’ipotesi più probabile, stante tutte le considerazioni e conoscendo le parti in causa: Lorenzo Insigne non ha nessuna intenzione di lasciare Napoli. Se volesse firmare l’ultimo contratto sontuoso della carriera, probabilmente dovrebbe andare a giocare in America. Pisacane tutto è tranne che un nemico del Napoli.

Sappiamo benissimo che nel mercato dei calciatori è vero tutto e il contrario di tutto, basti pensare a CR7 che lascia la Juventus il 28 Agosto o a Dzeko che lascia la Roma, a pochi giorni dall’inizio del campionato. Ma qui parliamo di una situazione diversa, in cui sono coinvolti tanti attori dal cuore profondamente azzurro e forse, l’immagine del Capitano nello spot per la nuova partnership tra la Mastercard e la società calcio Napoli, può essere il primo passo verso la continuità.