Il Napoli chiude il ritiro in Turchia vincendo contro il Crystal Palace (3-1). Ovviamente, non c’erano ancora i tre punti in palio. Eppure, la voglia di continuare a dominare l’avversario, imponendogli i principi del calcio proattivo palesati finora dalla capolista in Serie A, era comunque tanta. La medesima messa in campo al cospetto dell’Antalyaspor qualche giorno fa.
Tuttavia, la squadra allenata da Patrick Vieira ha contribuito a fornire utili indicazioni sullo stato di salute degli azzurri. Segnali confortanti per Luciano Spalletti, specialmente a livello di condizione fisica. Le gambe vanno sempre più sciolte, supportano il pensiero tattico e le letture.
Insomma, bilancio tutto sommato positivo per il tecnico di Certaldo, in queste due amichevoli, che anticipano la ripresa dell’attività agonistica post Qatar.
Raspadori indiavolato
Dopo aver battuto i turchi, con doppietta di Raspadori e gol di Politano, il Napoli s’è ripetuto contro gli inglesi. Perdurando le assenze di alcuni titolari, causa Mondiale, Spalletti ha continuato con le prove tecniche di 4-2-3-1. Stavolta, però, i compiti della sottopunta ha scelto di affidarli ad Elmas, relegando almeno inizialmente in panchina Jack Raspadori.
Chiaramente, i due interpretano il ruolo in maniera diametralmente opposta. Il macedone, infatti, è un giocatore di concetto. Sicuramente meno esplosivo e propositivo sopra la linea della palla rispetto all’ex Sassuolo. Che uscendo indiavolato dalla panchina, ne mette dentro altri due, certificando uno stato di grazia assoluto. Nonché la capacità di sentire la porta, prima ancora di vederla, e assumere la miglior postura per arpionarla e girarla in rete.
Osimhen puntuale
Così, la pericolosità offensiva è ricaduta tutta sulle spalle di Victor Osimhen. Puntuale come un personaggio della narrativa western, l’attaccante nigeriano si è calato perfettamente nei panni del finalizzatore solitario.
Ed al pari del tipico gunslinger, particolarmente abile nell’uso della pistola, s’è fatto trovare pronto all’appuntamento con il gol. Alla stregua del pistolero che prende la stella e diventa sceriffo per dare la caccia ai criminali ricercati, e poi incassarne la ricompensa, il numero nove della squadra partenopea ha fatto centro.
Lo stop orientato per addomesticare il pallone, seguito dal sombrero con cui ha lasciato sul posto il marcatore diretto sono i prodromi di un diagonale incrociato degno di bel altri palcoscenici.
Adesso il Napoli farà rotta verso Castel Volturno. Con la netta sensazione che la seconda fase della stagione dipenderà tantissimo dalla verve realizzativa dei suoi principali terminali d’attacco.
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