La rotonda vittoria contro la Macedonia ha messo l’Italia nella situazione di avere a disposizione due risultati su tre per accedere alla fase finale degli Europei 2024. E adesso la qualificazione appare un po’ più vicina. Sarà fondamentale non perdere il match con l’Ucraina, in programma a Leverkusen. Con il pari voliamo comunque in Germania. Ma i tre punti valgono poi tantissimo in ottica sorteggio.

Naturalmente, poiché gli Azzurri occupano la seconda posizione nella classifica nel Gruppo C, in coabitazione proprio con i prossimi avversari, dovranno necessariamente dimenticarsi della prima fascia. L’obiettivo concreto rimane quello di agganciare la terza. Vincendo con l’Ucraina, arriveremo a 16 punti. Al momento, non si può chiedere qualcosa di diverso. Il rischio però è pareggiare: 14 punti equivalgono (quasi…) sicuramente a “garantirsi” la retrocessione in quarta fascia, con tutte le conseguenze del caso all’atto del sorteggio per la composizione dei gironi.

Quindi dalle parti di Coverciano, nessuno vuole prendere in considerare l’ipotesi che dalla rassegna continentale possano essere eliminati i detentori il titolo. Domani sera, ovviamente, non sarà affatto una formalità. Ma la cinquina rifilata ai macedoni lascia ben sperare. Specialmente se l’Italia continuerà a manifestare ancora tutto il suo potenziale offensivo. Da più di due anni, infatti, non segnava 5 cinque gol (8 settembre 2021, 5-0 alla Lituania).

Da centravanti è meglio

Spalletti sembra avere le idee abbastanza chiare circa la formazione da opporre agli ucraini. Dopo aver saltato l’ultima gara per squalifica, torna tra i titolari Giovanni Di Lorenzo. Un piccolo dubbio attanaglia il Commissario Tecnico. Confermare Giacomo Raspadori, piuttosto che consentirgli di rifiatare, surrogandolo con Scamacca. Jack ha finalmente azzerato il tassametro dell’astinenza da gol: non segnava in maglia azzurra da oltre un anno (Ungheria-Italia 0-2, 26-9-2022). Una volta sbloccatosi, vorrebbe mantenere il suo ruolo da protagonista al centro della linea offensiva.  

Del resto, la cura Spalletti ha fatto bene tanto alla Nazionale, quanto all’attaccante, letteralmente rivitalizzato rispetto al giocatore evanescente intravisto talvolta nel Napoli. E’ chiaro che c’entra pure il modo con cui lo impiegava tatticamente Garcia, un motivo di riflessione fin troppo facile. In estrema sintesi, pur con le doverose sfaccettature del caso, l’Uomo di Certaldo permette a Raspadori di esprimersi da centravanti puro. Ne valorizza appieno le caratteristiche, all’interno di un sistema di gioco assai propositivo.  

Il francese, al contrario, col suo calcio attendista e conservativo, dall’indole decisamente reattiva, lo obbligava a uno sfiancante lavoro sottopalla, che si muovesse sulla trequarti oppure rilegato in fascia. Insomma, la questione non è subordinata esclusivamente alla posizione in campo, ma all’atteggiamento complessivo della squadra. E nonostante l’ex Sassuolo abbia palesato ampiamente la capacità di saper dialogare coi compagni, pare evidente quanto sia valorizzato da esprimersi faccia alla porta. Ergo, non solo per venire incontro e legare la manovra, con l’aggravante di avere il difensore avvinghiato alle spalle.  

Al netto di chi comincerà la sfida con l’Ucraina tra Scamacca e Raspadori, è inevitabile rimarcare la ritrovata fiducia con cui la Nazionale restituisce al Napoli un attaccante di inestimabile valore, pronto per lo scontro diretto alla ripresa del campionato con l’Atalanta.

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