E’ innegabile che il Napoli abbia un problema legato al portiere. Un ruolo delicatissimo, specialmente nel sistema di Spalletti, orientato a disarticolare l’organizzazione tattica altrui con un esasperato possesso palla.

L’idea di fondo dell’allenatore toscano resta quella di invitare in avanti gli avversari, risalendo il campo con la palla. Quindi, sfruttando tantissimo l’estremo difensore, alla stregua di un calciatore di movimento.

Incognita Meret

In questo scenario, al di là delle parole di circostanza ascoltate finora, non è affatto campata in aria la teoria che vorrebbe Alex Meret tutt’altro che in cima alle preferenze dell’uomo di Certaldo. Angustiato sempre dallo stesso dubbio, vale a dire, una fiducia solo parziale nelle qualità complessive del friulano.

Dal punto di vista squisitamente tecnico, l’Airone ha davvero eccellenti abilità: i fondamentali lo mettono in cima alle preferenze espresse da un mucchio di (ex…) colleghi eccellenti, nonchè da chi ha potuto testarlo di persona, lavorandoci assieme, nelle squadre di club oppure in Nazionale.

Oggigiorno, però, essere bravo tra i pali non basta più. L’evoluzione del gioco impone duttilità e dinamismo nell’approccio alla partita. Sostanzialmente, bisogna interpretare le esigenze della squadra, collaborando attivamente, sia con i piedi, che nell’accorciare in avanti, quando la linea difende a 30/40 metri dalla propria area di rigore.

Ovviamente, questo non significa che l’ex Udinese sia finito ai margini del progetto teso a edificare il “nuovo” Napoli. Chiaramente, la teoria dell’alternanza, tanto cara a precedenti gestioni, non viene presa neanche lontanamente in considerazione.

Mai più alternanza

In ogni caso, la società intende evitare di farsi trovare scoperta, qualora le cose non dovessero andare come immaginato. Ecco spiegato il motivo per cui la direzione sportiva monitorizza diverse situazioni di mercato.

Giuntoli, infatti, è alla spasmodica ricerca di una risorsa affidabile, da affiancare a Meret, così da stimolarne continuamente concentrazione e rendimento. Non il classico “dodicesimo”, chiamato in causa solamente in rarissime occasioni. Bensì, un portiere capace, all’occorrenza, di assumersi la responsabilità della “numero uno”, senza tremori vari o paure assortite.

Ecco spiegata la trattativa imbastita con la Sampdoria, a caccia di un estremo difensore di buon livello, per Nikita Contini, desideroso di trovare spazio altrove, visto che in Serie B s’è dimostrato un giocatore dominante. Costringerlo a guardare gli altri pure quest’anno sarebbe stata mera cattiveria.

Insomma, il diesse azzurro non vuole un giovane di belle speranze, potenzialmente in grado di crescere alle spalle del titolare. Tantomeno una cariatide a caccia dell’ultimo contratto della carriera.

Quante ipotesi dal mercato

Sostanzialmente, il Napoli ha un “doppio” problema. Perchè sonda diverse opzioni. Al contempo, se venisse scelto un Top Player (o presunto tale…), allora Meret chiederebbe di certo la cessione. E poichè non ha ancora rinnovato il contratto che scade la prossima estate, le incognite si moltiplicano.

Non è dato sapere chi dovesse vincere le “primarie”: da Neto a Keylor Navas, passando per Kepa o Ivica Ivusic, complicato attualmente individuare il favorito.

Tra l’altro, lo stesso Salvatore Sirigu non rappresenterebbe una scelta di contorno. E’ vero che da svincolato basterebbe pagargli l’ingaggio, in linea con la politica della proprietà sulla sostenibilità finanziaria dei nuovi acquisti. Eppure diventa difficile considerarlo un ripiego, leggendone il curriculum e contando le presenze in Serie A. Senza trascurare le esperienze maturate all’estero e nelle Coppe europee.

Quel che è certo, Meret ed il suo procuratore, Federico Pastorello, hanno fissato da tempo con la società partenopea i parametri dell’eventuale rinnovo fino al 2027. Ma temporeggiano nel sottoscrivere il nuovo vincolo contrattuale. Una titubanza non casuale, che paralizza il Napoli a poco meno di un mese dall’esordio stagionale…

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