In un articolo postato su Twitter, Paolo Ziliani ci è andato giù pesante sulla reazione dei media alla nuova penalizzazione della Juventus:
“Serie B”. È la parola che sui giornali, nei programmi radio e tv e nei siti web sembra vietato pronunciare. O meglio: pronunciarla associata al nome della Juventus. E non esagero nel dire questo: fino ad ora, a parte me, non lo ha ancora fatto nessuno. Parlo di giornalisti miei colleghi, non due, non tre: parlo di centinaia di giornalisti che negli ultimi sei mesi, impegnati nello svolgimento del loro lavoro quotidiano”.
“Quelli che si occupano di calcio, naturalmente -, hanno ritenuto e ritengono ancora oggi, 25 maggio 2023, di non considerare non dico il pericolo, ma la possibilità che la Juventus, che il 15 giugno andrà nuovamente a processo per le malefatte dei suoi ex dirigenti, possa essere mandata in serie B come successo nel 2006 con Calciopoli. Può darsi che abbiano ragione loro e non io, naturalmente. Io addirittura penso e scrivo da sei mesi che la Juventus, regolamento alla mano, meriterebbe una punizione ben più dura della serie B: ci sarebbero anche gli estremi della radiazione” ha aggiunto il giornalista sportivo ex Mediaset.
Chiusura con il botto di Ziliani:
“Scrivevo che dopo aver fatto fuori il cugino Andrea e tutto il vecchio Cda, John Elkann avrebbe spazzato via anche l’ultimo retaggio della vecchia gestione, l’allenatore Allegri “made in Agnelli”, e oggi, a due giornate dalla fine del campionato, l’ha capito persino lui, il comandante Acciughina, un uomo sull’orlo di una crisi di nervi”.
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