Juventus – Napoli ha rilasciato “tossine” non troppo negative. Tanti gli spunti di una partita tanto attesa che ha fatto divertire e lascia comunque la lotta al quarto posto molto aperta

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Juventus – Napoli “decisiva per tutti e per nessuno”

Ne parla l’ospite di Raffaele Auriemma durante la trasmissione Radio Marte Voce di Popolo, Tancredi Palmeri. L’esperto di calcio è corrispondente per beIN Sports, CNN e Gazzetta dello Sport. Queste le dichiarazioni del giornalista siciliano: “E beh, direi che quella di ieri era una partita decisiva per entrambe e per nessuno. Rendetevi conto che ci sono 4 squadre per 3 posti in 4 punti, se ci mettiamo anche la Lazio che torna vincente dal recupero, 5 squadre in 3 posti, è tutto aperto”, comincia Palmeri.

Sull’importanza della partita di ieri poi, l’ospite afferma che è “ovvio che se la Juve non si qualificasse in Champions, cosa alla quale è abituata, sarebbe clamoroso”, denotando la delicatezza del momento in campionato.

“Psicologicamente ieri la Juventus ha inviato un messaggio al Napoli molto importante, perché gli azzurri, pur non giocando male, hanno perso per un fattore fondamentale: la personalità. I bianconeri hanno avuto più personalità in mezzo al campo, cosa che mi sarei aspettato dalla squadra di Ringhio”.

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L’Inter a breve, la Samp a brevissimo

Sul match della prossima settimana contro i nerazzurri soli in vetta e di nuovo vittoriosi ieri contro il Sassuolo di De Zerbi, l’ospite fa notare che “il Napoli non ha perso troppi punti contro le grandi, anzi ne ha comunque guadagnati un bel po’, il problema sono state le piccole”.

“Oggi un pareggio in più cambia la prospettiva aziendale, come detto stiamo parlando di 4 squadre in 4 punti. In un momento si decide un introito di 80 milioni di euro…”.

Sulla partita a Genova di domenica in casa della Sampdoria di Ranieri: “Ripeto, il Napoli può tranquillamente vincere a Genova. Contro la Juventus non ha mancato di prestazione, per me è stata una grande prestazione quella”.

Un ultimo appunto sulla querelle dei falli su Chiesa e Zielinski: “Avrei dato il fallo al giocatore azzurro, ma non a Chiesa. Fino a poco tempo fa quando un giocatore lasciava il terreno di gioco (linea di bordocampo ndr) e si liberava del pallone, non veniva valutato in gioco, ed era giusto. Poi magari puoi attuare un principio diverso, ma stiamo parlando comunque di un atto non violento – riferendosi all’intervento in scivolata di Lozano – ai fini dell’azione”.

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